Il Locri ci crede. Crede nelle sue forze e negli ultimi effetti lavorativi, nel risultato favorevole in una trasferta difficile e nel fatto che, rispetto all’andata, debba iniziare prima la sua corsa alla concretezza dei numeri. Sulla carta, delle quattro di coda, sono Locri e San Luca ad avere “la meglio” in questo confronto del turno infrasettimanale (terza giornata di ritorno) in programma domani, mercoledì 17 gennaio. 

Il Portici è tenace sul campo, lo ha dimostrato a Locri all’andata, quando non ha dato segni di cedimento sino al triplice fischio finale. Fa girare la palla e mantiene alto il ritmo. È vero che alla fine non è decollato ma questo lo rende tanto abbordabile quanto rognoso, perché tra Locri e Portici si frappongono gli stessi interessi. I campani incassano meno gol degli amaranto, soprattutto in casa.

Nel confronto attuale, poi, anche i dati di trasferta non confortano il Locri dal punto di vista dei numeri, delle reti subite e delle vittorie esterne che mancano. È qui che sta la nuova chiave di lettura del gruppo amaranto, dallo staff alla dirigenza che ha operato ogni utile modifica. Scelte mirate e concluse durante la sosta ma che ora attendono la conferma del riscontro agonistico, anche sulla classifica. Il pareggio del Portici a Canicattì e la sosta dell’Igea domenica scorsa hanno contribuito a mantenere corta la parte medio bassa della classifica. A questo punto le singole sorti dipendono anche dagli altri.

La trasferta è lunga per il Locri, i ritmi sono alti perché da settimane si lavora senza tregua e in questa settimana non c’è respiro. Sono le situazioni che il Locri predilige, perché mantengono alta la concentrazione. Sono realtà agonistiche che gli amaranto amano caricare di adrenalina, per mantenere la scia. Sì, perché la scia di un pubblico che ti accompagna tra gli applausi è garanzia di bel gioco e carattere combattivo. Il Locri è così: “in pieDi”.