A Barcellona passano i padroni di casa, nessuno sforzo rianima la corsa alla salvezza degli amaranto. Locri che per il suo 4-3-3 sceglie l’offensiva targata Pipicella, Costa e Leveque, con Marin a scorrazzare alle loro spalle, ma trova un avversario non ancora pago. Neanche il tempo di dare sfoggio delle dinamiche preparate in allenamento che Longo fredda gli amaranto. All’8’ l’Igea comanda il punteggio provvisorio. Il capitano giallorosso trova il tempo giusto per arginare la copertura degli Aquino in coppia centrale e beffare Colella.

Dopo quasi venti minuti di gioco le squadre si mandano a dire un paio di battute ben costruite dal punto di vista tecnico, dimostrando così lucidità e iniziativa malgrado l’impatto con una temperatura eccezionalmente alta. Al 28’ il nuovo, vero sussulto è di fattura casalinga. L’azione non è proprio nitida e dopo una sorta di carambola ecco una palla vagolare in rete, su iniziativa ancora di Sebastiano Longo.

La pausa dello spogliatoio serve a caricare i giallorossi di Sicilia che dopo dieci minuti dal nuovo fischio salgono in cattedra con una conclusione di grande fattura balistica. È tripletta per il giocatore locale Sebastiano Longo, la cui soddisfazione supera l’ottima annata da otto reti giocata proprio a Barcellona otto anni fa, appena diciottenne. La quarta sigla è opera dell’atleta Di Piedi, al 32’. Tutte le volte che il Locri prova a reagire trova muri umani nella copertura dell’Igea, quindi Panarello prova a cambiare l’espressione dei suoi ricorrendo ai cambi. I siciliani occupano bene il campo e i singoli spazi, concedono poco e puntano l’obiettivo: non rimanere impantanati in una zona della classifica continuamente bersagliata.