Biancorossi in campo contro la Vibonese con una divisa speciale che verrà messa all’asta ed il ricavato devoluto all’associazione italiana contro le leucemie
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In occasione dei cinquant’anni di storia del Rende Calcio, sabato contro la Vibonese la squadra scenderà in campo indossando una maglia celebrativa che sarà poi ritirata e messa all’asta con il ricavato che sarà interamente devoluto all’AIL, l’associazione italiana contro le leucemie. Una collaborazione che non rimarrà isolata forte di altre iniziative già in cantiere.
Il plauso del presidente Ghirelli
Così il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli sul sito del Palazzo di via Jacopo da Diacceto: «Un plauso al Rende per il primo traguardo che taglia con i primi 50 anni di storia di una tradizione che ci rende orgogliosi. L’obiettivo raggiunto è frutto della dedizione e passione della proprietà, di coloro che scendono in campo, dei dirigenti, ma anche dei tifosi e del loro supporto. Complimenti anche per aver declinato al sociale una data storica con una iniziativa meritevole per l’AIL».
La parole del presidente Coscarella
Un traguardo significativo per la squadra di Coscarella, protagonista assoluta del campionato di Lega Pro ed una società che gestisce il presente ma è sempre più proiettata in un futuro ambizioso. «Il Rende non è solo calcio. Nel corso di questi anni l’impegno sociale e solidale è stato sempre al centro dei nostri progetti. In questa occasione – afferma il presidente Coscarella – affiancheremo l’AIL in un percorso importante con la speranza che i tifosi biancorossi, e non solo loro, rispondano con la generosità di sempre».
La soddisfazione dell’AIL
«Felicissima per l’iniziativa del Rende Calcio di coinvolgere la nostra Associazione». Questo il commento di Ornella Nucci, presidente della sezione cosentina di AIL. «La volontà di destinare ad Ail il ricavato della vendita della maglia che celebra i cinquant’anni del Rende Calcio, in occasione della partita di sabato prossimo contro la Vibonese è il segno che attorno alle attività e all’impegno, che quotidianamente svolgiamo al fianco dei malati ematologici, dei medici e dei ricercatori, sta nascendo sul territorio una grande sensibilità e questo – conclude la presidente di AIL – mi fa immensamente piacere».