Dall’entusiasmo dilagante alla depressione disarmante. Gli amaranto continuano ad arrancare ed ora anche i playoff sembrano a rischio. Il pubblico non gradisce e fischia la squadra dopo il pari con il Rende
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Dagli appalusi. Ai fischi. Dall’esaltazione alla depressione. E’ un attimo. Soprattutto nel mondo del calcio. Lì dove più che altrove la parola d’ordine è equilibrio. Parola sparita nel dizionario made in Reggio Calabria. Chiedere ai tifosi della Reggina per conferma. Soprattutto a quelli che meno di un mese fa sognavano la Serie B ed oggi si ritrovano fuori da tutto. Il club amaranto ha stravolto la squadra, ha cambiato allenatore ma la svolta non è arrivata. Particolarmente in campo. Dove, salvo la vittoria di Siracusa, continua ad arrancare. Con i campioni di gennaio e Drago al timone la Reggina ha raccolto cinque punti in cinque partite. Non proprio quello che immaginava patron Luca Gallo quando, senza filtri, nel giorno della sua presentazione ufficiale alla stampa e alla città, alzò l’asticella degli obiettivi da centrare già da quest’anno. Paradossalmente proprio da qual giorno iniziarono i problemi della formazione amaranto. Con una tifoseria caricata a pallettoni ed una squadra che spara a salve. Così tanto da gettare alle ortiche una vittoria già in tasca contro i cugini del Rende che (obiettivamente) meritavano quantomeno il pari nella partita che ha chiuso la ventinovesima giornata di Serie C. Una gara in cui la formazione di Ciccio Modesto parte meglio, poi va sotto quasi per caso sul gol di Bellomo che infiamma i seimila del Granillo. Gli stessi che poco dopo si disperano per le chance fallite clamorosamente da Tassi ed il pari sul gong di Viteritti. Insomma, dagli applausi ai fischi. Dall’esaltazione alla depressione. Senza equilibrio. Appunto.
Conferenza stampa. La Reggina comunica che oggi 5 marzo alle ore 13 presso la sala stampa dello Stadio “Oreste Granillo”, il direttore sportivo Massimo Taibi incontrerà la stampa