Nome nuovo. Vecchi problemi. Le ore passano e la situazione attorno alla terza serie nazionale, ribattezzata “Serie C”, si fa sempre più complicata. Almeno otto le società a rischio iscrizione.

 

Latina. Il club laziale è escluso dal prossimo torneo di Serie C. Ripartirà, forse, dai dilettanti con una nuova società.

 

Messina. Il club peloritano deve trovare in fretta liquidità per pagare tutti i tesserati, perfezionare l’iscrizione al campionato. L’arrivo di un nuovo sponsor potrebbe portare nuova linfa alle casse sociali ma le incognite da risolvere restano parecchie.

 

Mantova. E’, forse, la situazione più critica. Nonostante le rassicurazioni del presidente De Sanctis il club lombardo regna nell’incertezza più totale.

 

Como. La società lombarda acquisita da Lady Essien sta vivendo un periodo difficile con continui scarichi di responsabilità tra le parti in causa.

 

Maceratese. Corsa contro il tempo per la compagine biancorossa, che sta cercando di definire il suo assetto societario.

 

Vicenza. La situazione sembra schiarirsi ma  servono 4 milioni di euro per saldare i debiti e poter chiudere la trattativa di vendita alla ''Boreas Capital''.

 

Akragas. La crisi adesso è ufficiale. Il presidente Silvio Alessi ed il presidente onorario Marcello Giavarini lamentano l'indifferenza della classe politica ed imprenditoriale ed hanno annunciato, in mancanza di risposte concrete,  la consegnata della squadra al sindaco.

 

Catanzaro. Con il patron Giuseppe Cosentino agli arresti domiciliari, tutto è ricaduto sulla figlia Ambra. La vicepresidente ha ricevuto il via libera al “potere di firma”. L’intenzione è quella di coprire tutte le spese e di iscrivere la squadra ma il club, di fatto, è in vendita. Sui tre Colli è una corsa contro il tempo ma al momento nessuna cordata si sarebbe fatta avanti concretamente. Sabato prevista una conferenza stampa.

 

La Vibonese pretende la riammissione. Il calcio ha anche degli esempi positivi. È il caso della Vibonese, società tra le più serie del panorama calcistico italiano. Il club del patron Caffo è retrocesso in Serie D al termine del doppio playout contro il Catanzaro ma ha deciso di percorrere tutte le strade possibili per riottenere il titolo sportivo di terza serie, facendo leva sulla propria serietà e puntando il dito contro chi non ha rispettato le regole. «Interpelleremo prima il Coni poi eventualmente il Tar del Lazio, per far valere le nostre ragioni – ha rimarcato il presidente rossoblu Pippo Caffo. Il Messina, e chi non era in regola, mi ha defraudato. Chiederò agli organi preposti un risarcimento – ha chiosato Caffo - per questo mancato rispetto delle regole da parte di alcuni club che hanno portato alla nostra retrocessione».