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Il tempo stringe. A Catanzaro più che in altre parti di Calabria. Sulla città dei tre Colli c’è una tifoseria che attende di capire cosa sarà della sua squadra del cuore. La società è ufficialmente in vendita. Ma il tempo stringe ed il 30 giugno, termine ultimo per perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C, è dietro l’angolo. Ci sarebbero due cordate interessate al pacchetto azionario della famiglia Cosentino che difficilmente si accollerà ulteriori esborsi dopo le vicissitudini che hanno colpito il patron, Giuspeppe Cosentino, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Money Gate”.
La cordata catanzarese. A capo della stessa ci sarebbe l’ex presidente Claudio Parente. Personaggio amato ed odiato allo stesso tempo dai tifosi giallorossi per i suoi trascorsi all’interno del Catanzaro calcio iniziati nel 2001/2002 con una ricapitalizzazione del 46% che permise l’iscrizione al campionato e poi, proseguita nel febbraio 2003, quando rilevò la società con 9,5 milioni di euro di debiti ereditati. La sua esperienza si chiuse con un fallimento nel 2006.
La cordata lametina. Interessata al Catanzaro ci sarebbe anche la famiglia “Raffaele”, attiva nel settore del fai da te. Sempre vicina allo sport, con trascorsi importanti nel volley, la famiglia Raffaele avrebbe già dato mandato ad i suoi legali di leggere le carte contabili.
Un’ecatombe. Ma i problemi del calcio di terza serie non finiscono a Catanzaro. Il Mestre ha problemi di stadio. Al Vicenza mancano tre milioni per chiudere i conti. Il Como ha una nuova proprietà ma già arranca. Problemi di liquidità anche per il Mantova e per il Messina nonostante i tifosi abbiano già sottoscritto quasi 1000 abbonamenti. A Macerata e Viterbo questioni societarie al limite. Ad Agrigento, casa dell’Akrakas, i massimi dirigenti hanno dichiarato di non essere più nelle condizioni di reggere il peso della serie C. A Fondi il main sponsor ha fatto le valige. E poi c’è il Latina che ha già lasciato il posto.
Due calabresi in corsa. La Vibonese ricorrerà al collegio di garanzia del Coni, ed eventualmente anche al Tar, per riavere il titolo sportivo di serie C. Ambisce al ripescaggio, invece, il Rende. Qui, a differenza di Vibo, però, c’è il problema dell’importante esborso economico: 300 mila euro a fondo perduto più 200 mila di fidejussione.