Vittoria scaccia crisi per il Catanzaro che al Ceravolo liquida con un sonoro 3-1 l’Avellino di Eziolino Capuano e compie un piccolo passo per risalire la classifica. Ha il coraggio di rivoluzionare la squadra mister Grassadonia e viene premiato. 

 

Vuole una squadra di soldati, dirà in sala stampa, niente primedonne o rendite da curriculum. Vuole una squadra con l’anima e la trova in questo Catanzaro che, se pur non propone il gioco spettacolare delle prime giornate, si rivela più concreto, ed è ciò che conta. 

 

Ed anche un pizzico di fortuna sorride per una volta ai giallorossi quando al 22’ un potente sinistro di Micovschi si stampa sull’incrocio dei pali. Il pericolo scampato scuote le Aquile che nel giro di quattro minuti realizzano un uno-due che taglia le gambe agli irpini. 

 

Al 24’ Favalli ribadisce in rete una palla ribattuta sui tiri di Statella e Kanoute,  poi al 28’ azione da manuale con Favalli che dalla sinistra piazza un cross perfetto sulla testa di Nicastro, impeccabile nel deviare la sfera alle spalle di Abibi. 

 

La partita resta comunque aperta e l’Avellino reagisce: prima fallisce un tentativo da fuori area di Charpentier, poi accorcia le distanze approfittando di una leggerezza nel reparto arretrato, quando su un rilancio Signorini si fa rubare il pallone da Rossetti che taglia l’area con un cross su cui arrivano in ritardo Di Gennaro e puntualissimo Di Paolantonio che deve solo spingere in rete. 

 

Poco da raccontare nella ripresa, il Catanzaro contiene bene la reazione degli Irpini e spreca un paio di occasioni con Kanoute. Unico pericolo per la squadra di casa al 72’ quando Micovschi spara alto a due passi dalla porta. Kanoute chiude i giochi al 76’ quando servito da Nicastro si trova tutto solo con Abibi, lo mette a sedere e insacca a porta sguarnita.