Capolinea amaranto contro i grigi, l'allenatore Aglietti ai saluti: il racconto della notte più nera della stagione del club di Luca Gallo
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La Reggina perde tutto nella notte del Granillo. Perde la partita, perde i tifosi, perde - salvo clamorosi eventi - un allenatore che sembra aver finito i bonus in riva allo Stretto. L’Alessandria finisce in gloria, ottenendo la prima storica vittoria in terra calabra: Reggina-Alessandria 0-4.
Le scelte
Si ritorna al 4-4-2 con Montalto e Galabinov di punta: Aglietti sceglie di giocarsela così, con Ricci e Bellomo sugli esterni. Loiacono sostituisce Cionek, Bianchi rileva Hetemaj, mentre dall’altro lato Corazza guida la batteria dei pericoli della squadra di Moreno Longo.
Primo tempo
L’approccio delle due squadre è timido, tipico di due compagini che hanno tantissimo da perdere sul manto ancora poco fluido del Granillo. La Reggina prova a costruire, l’Alessandria facilmente distrugge e prende coraggio. Il passare dei minuti regala fiducia ai grigi, che dopo venti minuti sfiorano il vantaggio. Chiarello va col lob in area, Turati è scavalcato, Di Chiara salva sulla linea il vantaggio ospite. Poco dopo, comunque, Longo passa: fallo di Loiacono su Ba, velocissimo nello sgusciare negli ultimi sedici metri amaranto. Per Camplone è rigore, Corazza dal dischetto scrive lo 0-1 sul tabellone del Granillo.
Sembra un film già visto, la Reggina si disunisce, l’Alessandria allunga il gap già nel primo tempo, vista anche una reazione inesistente degli uomini di un Aglietti in visibile confusione. A due minuti dalla fine Lunetta pugnala la difesa amaranto, Turati in un’uscita avventata e l’intero pubblico del Granillo: 0-2 grigio, la notte è scurissima in riva allo Stretto.
Secondo tempo
Rivas, Denis e Cortinovis sono le mosse di Aglietti dopo cinque minuti di ostilità, la risposta la dà il campo con Corazza che fa 3-0 poco dopo. Ba sfonda ancora, taglia l’area amaranto con un cross su cui l’ex arriva, come era solito fare con la maglia della Reggina, facendo gol. Il Granillo inizia a contestare, Aglietti a rassegnarsi.
La protesta, comunque, dura poco perché succede qualcosa di ancora peggiore: lo stadio si svuota, la gente se ne va. Il campo dice pochissimo nei secondi 45 minuti, l’Alessandria infierisce col poker, calato da Lunetta a una manciata di minuti dalla fine. È 0-4, l’epilogo peggiore, l’unica versa cosa che il Presidente Luca Gallo voleva evitare.