Si era capito già ad inizio ottobre che in questo campionato il Cosenza avrebbe fatto bingo con il minutaggio dei giovani calciatori. Il 12 ottobre parlammo di una proiezione di cieca 2 milioni di euro derivanti dalla legge Melandri. È di oggi, invece, la notizia che sono addirittura 2.7 milioni. Una cifra mostre che fa sorridere il patron dei Lupi Eugenio Guarascio, ancora chiuso in riflessione sul progetto tecnico futuro.

I giovani, insomma, hanno fatto ricco il Cosenza. Fra gli under 23, 22 e 21, i Lupi hanno accumulato da subito un numero impressionante di minutaggio per i ragazzi nati dal 1998 in poi. Dati che hanno quindi permesso ai Lupi non solo di stare tranquilli, ma di classificarsi al quarto posto in tutto il torneo cadetto per la fiducia data sul rettangolo verde ai calciatori con la carta di identità verde.

Questa mattina la Gazzetta del Sud ha evidenziato che tra i 33 elementi in rosa (considerando anche Zilli, Arioli, che ha giocato pochi minuti, e Kristoffersen, rimasto fuori lista da febbraio in poi), ben 11 facevano riferimento alla lunga schiera Under 23. Si tratta di Sarri (che non ha però debuttato), Venturi, Di Pardo, Carraro, Florenzi, Millico, Caso, Zilli, Gori, Pandolfi e Arioli. Una percentuale del 33%, che sale a 34% escludendo Kristoffersen.

Il Cosenza e il minutaggio della Legge Melandri

Al di là degli introiti legati ai diritti televisivi e prodotti dalla Lega di Serie B, ogni società gode della famosa Legge Melandri. Si tratta di una vera e propria mutualità garantita dalla Serie A che deve essere re-investita in maniera “intelligente”. L’ottimizzazione di queste risorse riguarda ad esempio i criteri infrastrutturali, il settore giovanile e i compensi per i calciatori Under 23. Sfruttarli significa raggiungere, inoltre, una soglia minima definita “parti uguali”, quella che i rossoblù non centrarono lo scorso anno per una quarantina di minuti. Il Cosenza invece oggi ha triplicato il bonus derivante dal minutaggio che avrebbe incassato dodici mesi fa.