Tre vittorie consecutive, quattro risultati utili di fila e quinto posto in classifica, a sole tre lunghezze dalla quarta posizione. Sono i numeri e l'andamento di una Juve Stabia che è la vera sorpresa di questo campionato, in piena zona play off. La formazione neopromossa in Serie B continua a stupire e anche nell'ultimo week end ha centrato i tre punti contro la Salernitana, vincendo per 1-0 grazie alla rete di Fortini a inizio ripresa, in occasione della trentaduesima giornata. A parlare del cammino della squadra campana è stato il suo tecnico Guido Pagliuca, ospite alla trasmissione 11 in Campo, condotta da Maurizio Insardà.

Pagliuca, idee e filosofia

Ecco innanzitutto le parole del tecnico: «La possibilità di allenare un gruppo dai valori morali alti ci permette di lavorare sulla crescita del singolo e sulla valorizzazione del collettivo. Avere una forte organizzazione inoltre ti permette di perfezionare i principi dell'intero gruppo, consapevoli che di fronte abbiamo avuto e avremo squadre forti».

La filosofia di Pagliuca però è ben chiara e palesata anche in campo: «Noi continuiamo a giocare con grande umiltà, cercando di divertirci e soprattutto cercando sempre di costruire il gioco partendo dai difensori e far arrivare il più possibile pulita la palla agli attaccanti». Proprio su questo si poggia l'ideale calcistico del tecnico: «Io credo che il calcio sia un gioco e il calciatore si deve divenire, inoltre quando si diverte il giocatore si divertono anche allenatore, società e tifosi.
Quanto al metodo di gioco, io penso che ormai ogni squadra ha una sua identità e una propria organizzazione. Sei o sette anni fa, per esempio, la costruzione dal basso non era prevista mentre oggi quasi tutte impostano dal basso. Proprio per questo devi avere anche una struttura adatta per cercare di affrontare l'avversario».
Rimanendo in tema, ecco alcuni tra gli allenatori con una buona filosofia calcistica secondo lo stesso Pagliuca: «Innanzitutto c'è da dire che ogni partita è diversa e dunque devi studiare minuziosamente l'avversario. In questo campionato ho trovato tanta competenza e qualità, nonché una grande cultura nella strategia di gara. Ad esempio, mi è piaciuto molto il Pisa di Inzaghi nell'organizzazione o il Mantova che è molto forte in fase di possesso. Come detto, ogni squadra ha un'identità forte».

Un progetto che prosegue

Tornando in casa Juve Stabia, il lavoro svolto finora è ancora più significativo se si considerano le disponibilità del club in rapporto alle big del campionato cadetto: «Non abbiamo risorse illimitate, ma ci accontentiamo e cerchiamo di valorizzare quello che abbiamo. Penso che l'attaccamento alla maglia faccia la differenza e i valori morali valgano più di quelli economici e noi lo stiamo dimostrando». In estate, il tecnico aveva avuto anche qualche contato con il Catanzaro: «Sì c'è stata qualche chiamata informativa. Caserta però sta facendo molto bene e non era facile soprattutto dopo l'operato targato Vivarini. Sono convinto che il Catanzaro farà un grande finale di stagione».