Partita dominata dai rossoblù di Alvini, che alla fine dei 90' è stato acclamato dal pubblico del Marulla. Grande prestazione collettiva, applausi scroscianti dopo la vittoria. Decide il match un gol del capitano
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Un Cosenza sontuoso, atleticamente dominante, con concetti tattici già ben assimilati, ha la meglio della Cremonese che, se vorrà cullare ambizioni di promozione dovrà fare qualcosa in più. Lo stadio dei Lupi ha applaudito a lungo la prestazione dei propri beniamini che hanno confermato quanto di buono fatto vedere a Torino in Coppa Italia. Pressing asfissiante, aggressività su ogni palla toccata dai registi avversari e inserimento negli spazi. Di più, in attesa dei botti di calciomercato (è in arrivo un centravanti straniero, ndr), Alvini non poteva chiedere. A decidere la contesa una rasoiata di D’Orazio, il capitano, simbolicamente il ponte tra passato e futuro.
In campo si invertono i valori
Massimiliano Alvini alla sua prima panchina in campionato al Marulla manda in campo la formazione annunciata. Hristov e Caporale giostrano ai lati di un roccioso Dalle Mura, scelto per guidare una difesa priva di Camporese. In mediana la coppia Florenzi-Charlys, mentre sulle fasce sgroppano Ciervo e D’Orazio: due frecce. Tocca infine a Kouan supportare Mazzocchi e Fumagalli in attacco. Stroppa dal canto suo avrebbe l’imbarazzo della scelta, ma nessuno raggiungerà la sufficienza. Nel 3-5-2 di partenza la scelta ricade sul tandem De Luca-Tsadjout e sugli ex Collocolo e Castagnetti a centrocampo.
Sulla carta il divario tecnico e di esperienza sembra evidente, ma in campo non si percepisce gap. Anzi si direbbe il contrario, come al 15’ quando Fumagalli apre su Ciervo lanciandolo a campo aperto. L’esterno rientra e calcia impegnando Fulignati. Applausi dagli spalti del Marulla, da cui però non si risparmiano le invettive al presidente Guarascio: una costante negli anni. Ancora Cosenza al 24’. Sugli sviluppi di un corner Fumagalli crossa e D’Orazio di testa sfiora il palo. Il capitano rimanda solo di qualche minuto l’appuntamento con la rete del vantaggio. Appostato sul secondo palo, con un diagonale gonfia la rete capitalizzando al massimo un traversone di Florenzi spizzicato da Fumagalli. Cremonese inesistente fino al break quando Micai si guadagna la pagnotta volando su un destro di Collocolo.
Cosenza vicino al raddoppio
Stroppa manda dentro Zanimacchia e Johnson per Sernicola e De Luca, ma è Mazzocchi che alla prima azione sfiora clamorosamente il raddoppio ciccando la sfera. In campo continua ad esserci solo il Cosenza. All’8’ Mazzocchi fa secco il suo diretto avversario e Fulignati fa il primo dei quattro interventi miracolosi. Gli altri tre tutti al 12’ a margine di una fantastica discesa di Ciervo sulla destra. Il numero uno grigiorosso si oppone alla grande due volte su Kouan e una su Fumagalli che da due passi già pregustavano in mischia il 2-0.
L’esultanza di Alvini
Dopo la consueta girandola dei cambi, il neo entrato Barbieri grazie i padroni di casa. Johnsen trova spazio a destra e apparecchia la tavola per il terzino scuola Juventus che, libero da marcature, spara alle stelle. Resterà l’unica vera occasione per la Cremonese che nel finale accenna un disordinato forcing che sbatte contro la linea Maginot eretta dai calabresi. Alla fine dei cinque minuti di recupero e dopo un palo di Zilli, l’urlo liberatorio e l’esultanza collettiva, alla quale partecipa anche Massimiliano Alvini: il vero artefice del successo.