VIDEO | Un momento di crescita per gli associati dell’Aia provinciale e tanti validi consigli da parte di chi è arrivato in alto partendo dal basso: «Mai mollare, anche nei momenti difficili»
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Ha portato con sé la propria esperienza, ultraventennale, di arbitro di calcio, con oltre 200 partite dirette in Serie A. Daniele Doveri ha incontrato i fischietti vibonesi, in occasione di un interessante momento formativo per l’Aia provinciale diretta da Nazzareno Manco, il quale ha fatto gli onori di casa, davanti a giovani e vecchi associati. Un momento di confronto e di grande partecipazione, che ha coinvolto soprattutto le giovani leve, stimolate al dialogo dallo stesso Doveri, anche attraverso episodi che hanno riguardato le gare da lui dirette in A e B. «Le serate come queste – spiega l’arbitro romano – sono volute dall’Aia per avvicinare i ragazzi alla base, per portare un po’ di entusiasmo e dar loro la possibilità di entrare in contatto con i direttori di gara di A e B e per far sì che i giovani talenti abbiano qualche spunto per venire poi in futuro a sostituirci alla Can».
Per molti anni anche internazionale, Daniele Doveri svolge pure l’attività di presidente di Sezione dove si formano gli arbitri del futuro. «Oltre a svolgere la funzione di arbitro, faccia anche il presidente nella sezione di Roma 1, per cui mi trovo spesso a gestire e a reclutare aspiranti arbitro e dico loro che il valore importante dell’attività arbitrale risiede nella formazione. A livello formativo, per quanto riguarda il carattere, l’aiuto che questa attività dà a far sì che la personalità di questi ragazzi sbocci è un elemento fondamentale dell’attività associativa. Inoltre la vita associativa ha un valore umano di grande spessore».
Dal basso è arrivato in alto. Non sono mancati i momenti difficili, ma l’importante è non mollare mai. «Nella carriera di ogni arbitro ci sono alti e bassi, con tanti momenti difficili, ma questa attività ti insegna a non mollare mai, a rialzarti dopo una giornata storta. Nel mio percorso ci sono state situazioni che potevano spingermi a lasciare, ma la sezione e l’associazione hanno sempre manifestato vicinanza nei miei confronti, come sono solite fare verso tutti i giovani arbitri. Mi ha supportato e ha fatto in modo che superassi quel momento e ripartissi di slancio. Quindi mai mollare».