VIDEO | Il progetto Hyppocampus va incontro a chi ha disabilità visive e prevede anche terapia musicale, gioco degli scacchi, arti marziali e immersioni subacquee per una vita senza bariere fisiche e psicologiche. Ma la Regione non aiuta
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Può una persona con disabilità visive praticare uno sport estremo come lo sci nautico? Certo che sì, in tutta Italia è una disciplina che si pratica già da tempo, e da oggi lo si può fare anche in Calabria grazie a un progetto ideato dall’Unione dei ciechi e degli ipovedenti di Cosenza. “Hyppocampus”, questo è il nome del progetto, è stato presentato ieri durante una conferenza stampa tenutasi nel lido White Beach di Bonifati. Il campo estivo, come hanno tenuto a specificare gli organizzatori, prevede anche il canto, la terapia musicale, il gioco degli scacchi, le arti marziali, le immersioni subacque e tutte quelle attività che possono riuscire ad abbattere le barriere fisiche mentali e restituire a questi ragazzi una vita del tutto normale.
All’evento hanno preso parte anche molti esponenti della Sezione Italiana Ciechi e Irifor di Catanzaro. Scarsa, invece, la partecipazione delle istituzioni locali. C’era però il sindaco di Rende, Marcello Manna, accorso per dare sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie. «Non possiamo lasciarle sole», ha detto il primo cittadino rendese, che si è sempre dimostrato sensibile alla tematica, dando vita a numerose iniziative e supportando concretamente alcuni progetti sulla disabilità legati alle attività sportive.
L'appello alla Regione Calabria
Luciana Loprete, presidente Sezione Italiana ciechi e Irifor di Catanzaro, si appella al buon senso del governatore Mario Oliverio e l'assessore al Welfare della Regione Calabria Angela Robbe affinché la politica faccia di più. «Abbiamo bisogno di maggiore attenzione - ha detto Loprete -, gli istruttori di alcune attività, come quelle subacque, vengono da fuori regione e noi rischiamo di accollarci anche quelle spese».
«Sembra di volare»
Anche se il progetto entrerà nel vivo nei prossimi giorni, alcuni ragazzi affetti da cecità hanno già provato l’ebbrezza di sfrecciare nelle acque del mar Tirreno a tutta velocità. «E’ un’emozione unica - ha detto il giovane Roberto Crocco - si ha un’insolita sensazione di libertà. Sembra di volare».