Il tecnico giallorosso è intervenuto ai microfoni del nostro network: «Il segreto? Umiltà e tanta voglia di fare. Non mi aspettavo un andamento così elevato, sono contento»
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
Il calcio si sa, non è una scienza esatta e può portare a finali inaspettati che non erano tra le variabili soluzioni di un “sapere” così impreciso quanto affascinante. Insomma, il calcio è fatto anche dell'attesa della sorpresa e della tanta imprevedibilità che allieta l'esigente platea calcistica, con il pallone che spesso può sorridere all'inaspettato. Una storia tutta da raccontare quella del Sambiase, principale protagonista del corrente campionato di Serie D (Girone I).
La formazione giallorossa, con il "fardello" di neopromossa, continua a decantare calcio stupendo e soprattutto vincendo. E chi lo avrebbe mai detto che dopo diciotto giornate (tutto il girone d'andata più la prima di ritorno) i giallorossi di mister Morelli sarebbero stati secondi in classifica a solo un punto dalla vetta? Forse nessuno. Come (quasi) nessuno si aspettava l'ennesimo exploit sambiasino avvenuto domenica scorsa che è coinciso con la vittoria addirittura in casa della capolista Siracusa, principale candidata alla vittoria finale. Una vittoria peraltro in rimonta, con gli aretusei in vantaggio dopo venti minuti grazie alla rete di Racine Ba e poi, nella ripresa, la reazione dei calabresi che la ribaltano completamente grazie alle firme di Umbaca e Ferraro nel giro di due minuti. Sogno e son desto potrebbe dire qualcuno, e non sbaglierebbe.
Ribaltata la capolista
A parlare del momento magico del Sambiase è proprio il suo tecnico, Claudio Morelli, intervistato in esclusiva dai nostri microfoni: «Innanzitutto domenica è stata centrata una grande vittoria contro la principale candidata alla vittoria del campionato, come recita la classifica, e inoltre è ancora più preziosa poiché il Siracusa non perdeva nel suo campo da ben due anni, dunque la dice lunga sulla forza della squadra. Noi abbiamo avuto un buon impatto sulla partita, ma nel primo quarto d'ora abbiamo subito la veemenza dei siciliani i quali volevano subito sbloccare il risultato e di fatti, dopo circa venti minuti, così è stato. I miei ragazzi però hanno reagito bene nel secondo tempo riuscendo addirittura a ribaltarla».
Umiltà e voglia di fare
Insomma una favola, quella del Sambiase, che ha catturato tutti: «Sono contento del fatto che intorno a noi ci sia tanta gente, anche non tifosa, che elogia il percorso fatto finora e il nostro modo di fare calcio ma, soprattutto, la nostra purezza e naturalezza nell'affrontare tale campionato. Questa è una cosa che mi inorgoglisce perché stiamo trasmettendo all'esterno una gran voglia di far bene, seppur con umiltà che è stata la prima cosa che ho inculcato alla squadra». Un sogno, certo, ma bisogna rimanere ben lucidi. Intanto però questo Sambiase si è ritagliato il suo piccolo spazio: «Già quando iniziammo il ritiro estivo dissi ai ragazzi che non era mia intenzione fare un campionato anonimo ma dovevamo essere in qualche modo protagonisti. Sicuramente non mi aspettavo un tale andamento, ma ciò non può che rendermi felice perché la squadra è ambiziosa e lo ha dimostrato sin dai primi giorni, nei match di Coppa Italia. Inoltre il cammino fatto finora a portato a maturazione diversi elementi che adesso possono fare la Serie D».
Come si suol dire, ora che si è in ballo si deve ballare. Il secondo posto e lo sfiorare la vetta fa venire dolci pensieri, ma il Sambiase deve rimanere con i piedi per terra come spiega lo stesso Morelli: «Ancora è prematuro pensare a come si potrebbe comportare la società se si dovesse verificare una precisa eventualità che ho timore anche a pronunciare. Io invece ritengo che è molto importante rimanere concentrati domenica dopo domenica, perché il campionato è lungo e difficile». All'orizzonte c'è la sfida casalinga contro la Vibonese, già battuta all'andata, ma dal sentore di alta classifica per entrambe: «Mi aspetto la Vibonese che conosco io, ovvero organizzata e ben allenata e che sa quello che deve fare. Sono convinto che non hanno digerito la sconfitta dell'andata, come è giusto che sia, ma noi dovremo fare massima attenzione soprattutto sui dettagli».