È diventata quasi una triste consuetudine. Il Cosenza cade ancora, stavolta al cospetto della Salernitana, nel terzo scontro diretto consecutivo. Dopo due pari, arriva una sconfitta per 3-1. Ora la retrocessione in Serie C non è più solo uno spettro: è una prospettiva concreta, ormai alle porte. All’Arechi, la squadra di Alvini regge nel primo tempo, ma poi si arrende, lasciando che il destino faccia il suo corso. Mancano solo i numeri a certificare la fine di una stagione disastrosa, che meriterebbe solo di essere archiviata in fretta. Il match contro il Bari del primo maggio potrebbe diventare l’inizio ufficiale del corteo funebre verso la Serie C.

Salernitana-Cosenza, le scelte dei due allenatori

Per la sfida fra Salernitana e Cosenza, Alvini sceglie di rivoluzionare l'undici che ha pareggiato internamente col Brescia. 3-4-2-1 con Florenzi e Rizzo Pinna dietro all'unica punta Artistico, in mezzo ci sono Kouan e Gargiulo. Sulle fasce Ricci e Ricciardi, Hristov e Sgarbi tornano titolari. Marino cerca la vittoria decisiva per salvarsi affidando a Cerri le chiavi dell'attacco e giocandosela con lo stesso modulo, ma con un Verde in più.

La prima occasione arriva all'8' ed è di marca granata. Soriano sugli sviluppi del primo corner del match gira dopo una sponda di Ruggeri, Micai respinge. Pochi minuti dopo Kouan mette a terra Amatucci a pochi passi dalla porta. Punizione ribattuta dalla barriera, sul prosieguo Micai sbaglia un intervento e Cerri scava in porta, ma in fuorigioco. Al 13' finalmente anche il Cosenza calcia in porta, ma senza impensierire Christensen.

Lupi più aggressivi ma partita noiosa

Fra il 16' e il 20' il Cosenza colleziona tre calci d'angolo consecutivi, senza però sfruttarne neanche uno per una buona difesa della Salernitana. La partita è molto spezzettata a causa di diversi interventi al limite del corretto da parte dei padroni di casa e le occasioni sono estemporanee.

Ci prova Ricci da trenta metri, palla alta. Al 27' Rizzo Pinna mette dietro un pallone molto interessante su cui non arriva nessuno. È poi la squadra di Marino ad avere la più grossa occasione del primo tempo. Cross di Ghiglione dalla destra, Ricciardi scivola e Corazza si trova la porta spalancata. Micai è decisivo, poi Sgarbi e Hristov contengono meravigliosamente Cerri che manda fuori. Si tratta dell'ultima occasione del primo tempo di Cosenza-Salernitana, che termina 0-0.

Salernitana-Cosenza, errore di Micai e i granata passano subito

Il secondo tempo inizia in ritardo rispetto agli altri campi a causa di un problema all'auricolare per il Signor Di Marco, che risolve dopo diversi minuti. Neanche il tempo di iniziare che la Salernitana passa in vantaggio: calcio d'angolo che sembra innocuo, Micai smanaccia sui piedi di Corazza che calcia debolmente. Il portiere del Cosenza non ci arriva ed è 1-0 per i padroni di casa.

Il Cosenza accusa il colpo e pochi minuti dopo Verde rischia di raddoppiare, Micai blocca il tiro centrale dell'ex Spezia. Il portiere rossoblù si fa perdonare parzialmente salvando un colpo di testa a botta sicura di Cerri dieci minuti dopo. Il numero 1 nulla può però al 64', quando un tocco di Sgarbi mette Ferrari in condizione di fare tap-in da due passi. L'arbitro inizialmente annulla per fuorigioco, poi convalida.

Sconfitta meritata e Serie C sempre più vicina

La partita, di fatto, non esiste più. Il Cosenza continua a collezionare calci d'angolo su calci d'angolo ma non ne sfrutta neanche uno e la Salernitana ringrazia. Christensen sostanzialmente resta inoperoso se non per qualche uscita, mentre i Lupi non sanno palesemente che pesci prendere. Tanto che, durante un giropalla sterile e inutile, la Salernitana recupera palla e Tongya batte Micai per la terza volta. Salernitana-Cosenza 3-0.

Alvini mette dentro Martino e Zilli ed è proprio il centravanti, dopo una gran parata di Christensen su D'Orazio, a battere in porta per il gol della bandiera. Zilli è scatenato e all'85' rischia di riaprire la partita con una bella girata. Il Cosenza spera, la Salernitana soffia e il pallone è fuori di un nulla. Si tratta, di fatto, dell'ultima occasione del match, che termina 3-1 dopo cinque minuti di recupero. Il Cosenza perde di nuovo e nel giorno del 1° maggio, quando festeggiò la sua prima salvezza in Serie B, rischia di ammirare in casa la sua seconda retrocessione dell'era Guarascio.