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VIBO VALENTIA - I ripescaggi restano l’ultima ancora di salvezza per i club, come la Vibonese, che ancora piangono una retrocessione amarissima in Eccellenza. Per rientrare d’ufficio nel massimo torneo dilettanti, però, servirà una vera e propria impresa. La strada è lunghissima e ricca di ostacoli. I criteri durissimi. Non insormontabili quelli economici più ingarbugliati i nodi legati ai tecnicismi.
Alternanza. Intanto deve esserci la disponibilità. Ovvero il posto in caso di rinuncia o sorte avversa di squadre già inserite nei vari gironi di serie D. Solo dopo aver preso atto del numero inferiore di squadre, infatti, si apriranno i cancelli del ripescaggio in regime di alternanza. Priorità alle società perdenti le gare dei play-out. A seguire le squadre sconfitte nei play off fra le seconde classificate nei campionati di Eccellenza, per poi arrivare ai sodalizi retrocessi dalla Serie D senza la disputa dei play-out a seguito del distacco pari o superiore a 10 punti. Di fatto il caso della Vibonese, che secondo i criteri stilati dal dipartimento della lega nazionale dilettanti, dovrebbe risultare terza o nella peggiore delle ipotesi sesta in una eventuale graduatoria.
Graduatoria. I punteggi verranno stilati in base al Bacino d’utenza, ai meriti sportivi, valore sportivo, volume attività giovanile, meriti disciplinari, valutazione impianto di gioco, detrazioni e penalità. Nell' ipotesi di parità di punteggio fra due o più squadre nella stesura della graduatoria definitiva sarà classificata prima la società con la migliore posizione nella graduatoria generale della Coppa Disciplina 2013/2014. Escluse direttamente alla richiesta di ripescaggio le società sanzionate per illecito sportivo tra il 2009 ed il 2014 o i club che abbiano beneficiato del ripescaggio, in qualunque categoria, tra il 2011 ed il 2014.