Nel mondo dei Dilettanti, in questi giorni, ci si sta interrogando sulla ripartenza dei campionati regionali. Il torneo di Eccellenza appare essere, secondo alcune indiscrezioni, quello candidato a riaprire i battenti o, almeno, i Comitati regionali stanno ragionando per creare le giuste condizioni per farlo ripartire nelle prossime settimane.


Non sono mancati gli appelli degli addetti ai lavori: tra società, allenatori e calciatori (anche di categorie inferiori) in molti hanno chiesto di ricominciare a giocare, ovviamente adottando i protocolli sanitari adeguati. C’è chi, però, è più cauto: «Siamo proprio sicuri che in queste condizioni si possa davvero ricominciare a fare calcio a livello dilettantistico?»: È questo il quesito posto dal dg della Morrone, Marco Chiappetta, che poi aggiunge: «Forse qualcuno ha dimenticato che abbiamo fatto due mesi di calcio (settembre e ottobre ndr) in condizioni, soprattutto mentali, difficilissime. Il calcio dilettantistico vive grazie alla “follia” di molti di noi ma deve essere fatto con piacere e con la giusta serenità; farlo con la paura di contrarre il virus portandolo poi a casa o sul posto di lavoro non penso sia qualcosa attualmente possibile».

Il direttore generale della squadra cosentina, che milita nel campionato di Eccellenza ha il suo parere anche sulla questione tamponi: «Tra le proposte che ho ascoltato per quanto riguarda la ripartenza c’è quella dei tamponi come in Serie D. Ma ci chiediamo, tamponi effettuati con che cadenza? Vorrei sottolineare che nei professionisti che fanno tamponi in continuazione i casi di positività sono comunque all’ordine del giorno, e ricordiamoci che i professionisti vanno in ritiro mentre i nostri atleti tornano a casa o sul proprio posto di lavoro. Inoltre bisogna capire questa spesa su chi grava. In questa difficile situazione economica non è minimamente pensabile addossare ulteriori spese a noi società».

E poi: «Noi della Morrone, ascolteremo sicuramente tutte le proposte che ci verranno fatte dagli organi preposti, ma valuteremo bene le scelte. Questa non è una situazione ordinaria e, non bisogna voler ricominciare a prescindere. Siamo in piena pandemia, ci sono 400 morti al giorno ma sembra che questo ormai non faccia più notizia. Non bisogna dimenticare che siamo dilettanti, e che facciamo un altro mestiere».