Nessuna novità nelle ultime ore in casa Reggina. Dalla riunione di venerdì sera, fra Rizzuto, sindaci e Saladini, a domenica mattina è piombata una calma quasi sinistra. Sulla scacchiera le pedine sono nelle medesime posizioni dei giorni scorsi: c’è chi vuol comprare, la Commenda magistrale; c’è chi dovrebbe cedere ma vuol farlo alle sue condizioni, Manuele Ilari; c’è chi prova a mediare per il bene della città, i sindaci Versace e Brunetti.

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Tempi quasi nulli

I tempi ormai sono praticamente cortissimi: dopodomani c’è il Consiglio di Stato, senza un via libera oggi, i tempi tecnici per recarsi da un notaio e metter tutto nero su bianco, semplicemente, non ci sarebbero. Già una cessione oggi sarebbe tardiva: nello scenario ideale la Reggina avrebbe dovuto cambiare proprietà già a metà della scorsa settimana, dimostrando alla FIGC la discontinuità gestionale ben prima del 29 agosto.

Nessuna novità

Tuttavia sulla buona riuscita della trattativa non vi è alcun segnale. Da qualche ora sono tutti tornati nel silenzio più assoluto e non giunge alcuna indiscrezione sulla vicinanza fra le parti. Senza un colpo di scena, dunque, la Reggina andrà al Consiglio di Stato con Manuele Ilari alla proprietà: se l’imprenditore romano vincerà sarà Serie B; altrimenti si materializzerà il drammatico default per gli amaranto, che dovranno ripartire dai dilettanti. A quel punto, la società tornerà in mano a un Felice Saladini pronto ad andare alla Corte Europea chiedendo un enorme risarcimento alla FIGC.

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