Il ricordo del viaggio verso Torino della tifoseria reggina per la partita decisiva per la conquista della massima serie. Tanto le cose che sono cambiate... in peggio
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
13 giugno 1999 - 13 giugno 2024: venticinque anni fa la Reggina conquista l'olimpo del calcio italiano. Una pagina di storia del calcio amaranto segnata da un esodo del popolo reggino che raggiunse Torino con ogni mezzo per spingere i propri beniamini verso il Paradiso. La partenza è fissata per le 4 del mattino, sei ore con un treno interregionale che costa poco ma che fino a Torino si ferma anche nell’iperspazio immobile della pianura Padana. Fa già molto caldo, non ho portato con me nemmeno una bottiglietta d’acqua e se mi rivolto le tasche ho appena i soldi per prendere il biglietto – che negli anni ’90 ci toccava fare la fila allo sportello, mica come ora che i biglietti li prendi senza alzare il culo dal divano – quelli per un paio di pacchi di Diana rosse (che oggi si fuma assai, me lo sento) e quelli per tornare indietro. Di mangiare non se ne parla neanche, poco male.
Oggi ci giochiamo l’Olimpo, chi ci pensa a mangiare. Il sole brucia, il caldo aumenta, il treno continua a fermarsi ad ogni stazione. E ad ogni fermata, anche la più insignificante, succede la stessa cosa. Una volta è un gruppetto di universitari fuori sede come me. Un’altra una famiglia con i bambini che dormono. Un’altra ancora un signore dalla faccia assonnata o una coppia di anziani tirati a lucido. Trovano posto sul treno che avanza lento e pur essendo tra loro diversissimi, sono tutti segretamente legati tra loro e tutti, proprio tutti, hanno qualcosa di amaranto addosso, anche i bambini. Continua a leggere su IlReggino.it