Il percorso giudiziario accelera, quello sportivo mette la retromarcia. La potremmo sintetizzare così la fase attuale della Reggina, che ottiene l'anticipo della discussione del ricorso per la penalizzazione di tre punti ma perde sonoramente a Frosinone, facendosi agganciare in classifica dall'Ascoli all'ottavo posto. Il momento è delicato, su ogni piano. Ma il club amaranto sembra viaggiare a velocità completamente diverse: fuori dal campo si cerca di correre quanto più possibile, con la società convinta delle proprie ragioni; smarrite, invece, sembrano essere le argomentazioni sportive di Pippo Inzaghi e dei suoi ragazzi.

Vicende giudiziarie

Andiamo per gradi, comunque: la Corte Federale di Appello ha ricalendarizzato l’udienza per il ricorso contro il -3 a giovedì 11 maggio alle ore 15:30. Sarà un periodo fitto, a livello legale, per il club di Felice Saladini, che già giovedì 4 si giocherà la partita relativa al secondo deferimento arrivato in aprile. Anche lì, in primo grado, ci si aspetta una penalizzazione, che andrà poi ridiscussa in appello.

E, a proposito di verdetti giudiziari, è durissimo quello arrivato nel pomeriggio per Thiago Cionek. Il difensore ha ricevuto tre giornate di squalifica per il pugno rifilato a Caso e valso rigore ed espulsione nel match di Frosinone. Il polacco potrebbe aver chiuso nel peggiore dei modi la sua esperienza in amaranto, visto il contratto in scadenza a giugno.

Vicende di campo

Arrivando dunque alle vicende di campo, a Frosinone si una squadra distratta, così com'era parsa contro il Brescia e, al di là delle parole ripetute sistematicamente in sala stampa, forse neanche troppo convinta di poter arrivare ai playoff. Del resto, sedici sconfitte sono un numero incredibile. Solo il Perugia terzultimo, con 17, ha fatto peggio; in sostanza la Reggina ha perso per un girone intero, visto che mancano tre giornate alla linea del traguardo. L'ottavo posto attuale è un bottino finanche generoso, ma messo in bilico sia dai 270 minuti che mancano alla fine del torneo, sia dai sopracitati deferimenti arrivati per la società.

Sostanzialmente, peraltro, si parla più delle battaglie legali che di quelle sportive, in quello che sta diventando un epilogo alquanto stucchevole, basato più sulla speranza di una vittoria giudiziaria che su un risultato maturato sul prato verde. È il modo peggiore di nutrire la passione dei propri sostenitori, presenti ovunque, ma anche stanchi: di vedere partite come quella dello Stirpe e di sentire sempre il nome della Reggina associato a ricorsi, pendenze, penalizzazionI.

L'auspicio, chiaramente, è che l'appendice del campionato rimanente possa regalare una scossa, un sentimento di riscatto, un cambiamento in positivo del rendimento sportivo. Oltre, ovviamente, a delle vittorie legali che sono conditio sine qua no per parlare, davvero, di un determinato tipo di classifica.