La Reggina è al bivio. L’estate amaranto si è arricchita, sabato 9 luglio, di un nuovo capitolo. Ormai non li definiamo più clamorosi, ci si sta quasi abituando agli stravolgimento provenienti dal Centro Sportivo Sant’Agata. La verità è che però questo continuo cambiare idea, litigare, non raggiungere accordi, raggiungerli ma poi ripensarli, rischia di creare un danno immenso. La Serie B 2022-23 non sarà un campionato facile, almeno quattordici squadre partiranno per raggiungere i playoff. Ne restano sei, quattro retrocedono: attenzione.

Strappi

Stellone aveva un accordo ad aprile, poi uno a giugno, poi uno a luglio. Voleva rimanere a Reggio Calabria, ha stretto i denti, ha accettato offerte al ribasso. Ha accettato rinnovo automatico con la salvezza, poi con i playoff, poi annuale secco. Poi, a fronte di ulteriori discussioni, ha detto basta, rivelandosi alla stampa. Lo strappo è stato forte e in casa Reggina non è il primo del nuovo corso. Stavolta sono volati gli stracci a mezzo stampa con il presidente Marcello Cardona: si poteva evitare. Lo scoppio della polemica, comunque, azzera la possibilità che si possa ricucire anche questo strappo, così come qualche giorno fa era avvenuto per Massimo Taibi. Che, però, per confermare l’allenatore romano si era speso tanto, forse troppo.

Idea del passato

Qualcuno potrebber pensare che sia inutile firmare un allenatore il cui contratto è scaduto il 30 giugno, quando attualmente uno a libro paga già c’è. Il nome è quello di Alfredo Aglietti: come Stellone anche lui è stato cercato dalla C, come Stellone non si è accordato con un Padova che ha poi preferito Bruno Caneo. Adesso il passato può tornare attuale, sebbene la situazione sia totalmente caotica e difficilissima da decifrare. 

Ritiro

E se i terremoti tecnici nel calcio possono anche essere una problematica da mettere in conto, quello che non si comprende è l’immobilismo sul fronte ritiro. Quasi tutte le squadre di Serie B si stanno rinforzando sul mercato ma sopratutto stanno già sudando nell’estate più afosa degli ultimi tempi. Gli unici a correre a vuoto sono i calciatori amaranto: molti di loro stanno professionalmente cercando di prepararsi al meglio delle loro possibilità. Bellomo e Liotti pubblicano stories in cui dimostrano i tentativi di farsi trovare pronti, persino German Denis - che un contratto con la Reggina non lo ha - dimostra che se venisse chiamato risponderebbe come ha sempre fatto: con voglia e personalità.

Il problema è che, al 9 di luglio, la Reggina non ha un’idea per il raduno diversa dal Sant’Agata ma al Sant’Agata il raduno non si può fare. Dopo Brescia-Reggina del 5 maggio i campi del Centro Sportivo sono stati abbandonati al loro destino producendo un risultato che non permetterebbe a nessuno, specie a calciatori professionisti, di prepararsi a un campionato di Serie B.

Belli i calendari, ma poi si deve giocare

Venerdì prossimo, sul lungomare, la Serie B svelerà a Reggio Calabria i calendari del prossimo campionato. Una scelta, quella di Mauro Balata, volta a dare il benvenuto al nuovo corso targato Saladini. Bello, bellissimo: è davvero un onore che una cerimonia del genere si tenga a Reggio Calabria, specie dopo i mesi di maggio e giugno che hanno prodotto il salvataggio del club operato dall’imprenditore di Lamezia. Non si può, però, dimenticare che dopo i calendari bisognerà giocarle quelle partite con un impegno di Coppa Italia che dista meno di un mese.