È passato un mese dall'arresto di Luca Gallo, ai tempi amministratore unico della Reggina, oggi nei fatti semplicemente ancora proprietario. Un mese in cui tutto è avvenuto affinché nulla avvenisse, con una situazione ora drammatica. Dodici giorni lavorativi separano il club amaranto da quella che sarebbe la seconda non iscrizione al campionato di competenza degli ultimi sette anni. Senza svolte clamorose entro il 22 giugno la Reggina non parteciperebbe al prossimo campionato di Serie B.

Trattative

Le ripetute cordate, i fondi, gli imprenditori: non ci sarebbero sviluppi di sorta. Coloro che si erano avvicinati non hanno dato seguito all'iniziale pourparler. L'unica pista in piedi porterebbe allo studio Tonucci&Partners di Roma e al procuratore sportivo Leonardo Ierardi. Starebbe svolgendo il ruolo di intermediario da tempo, ma si attende da giorni (mesi) che ci sia l'accelerazione decisiva. Ad oggi non se ne intravedono segnali di arrivo e le tempistiche sono già strettissime. 

Telefonate

Nel mentre, a partire dal finire della scorsa settimana, ha iniziato a muoversi anche il team legale di Luca Gallo. L'imprenditore di Primavalle, apparentemente decaduto da amministratore della Reggina dopo la nomina di Fabio De Lillo, continua a recitare un ruolo nella partita. 

Gli avvocati del proprietario del club avrebbero contattato tutti i creditori sportivi, ovvero coloro da pagare per ottenere il via libera per l'iscrizione. Giocatori, agenti, intermediari: a loro sarebbe stata proposta una forte riduzione delle spettanze a fronte di un pagamento immediato. Tutto per far sì che la mole di denaro necessario (circa 3 milioni di euro) venga smorzata al punto da poter essere coperta dal milione e mezzo di contributi che verrà erogato dalla Lega. Le prime risposte sarebbero negative. 

Va detto, tuttavia, come risulti difficile immaginare come un soggetto in trattativa per rilevare la Reggina, che dovrà comunque creare oltre tre milioni tra ripianamento dell'indicatore di liquidità e fideiussione, stia appeso alla risposta dei calciatori che dovrebbero rinunciare a parte dello stipendio quando il solo versamento stesso coprirebbe l’intero indebitamento sportivo.

Dramma in arrivo

Siamo all'ultima curva, dunque, e tutte le strade portano nella direzione di un disastro annunciato. Tentare la rimonta adesso è come giocare alla roulette russa: il colpo può riuscire, ma le probabilità sono in costante ribasso. Nonostante quello che, oggettivamente, sarebbe un affare appetibile: una Reggina salvabile con un investimento iniziale di circa 3 milioni di euro per l'iscrizione e un debito con l'erario spalmato in oltre un lustro.