La squadra dello Stretto vuole regalare la terza vittoria al tecnico che solo una settimana fa si insediava in panchina al posto di Rosario Pergolizzi. Scelte obbligate a centrocampo per il match contro i campani in programma domenica allo Stadio Granillo
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Archiviati la bella vittoria nel derby contro la Vibonese e il passaggio di turno contro la Gelbison in Coppa, la Reggina prepara la classica partita-trappola: contro un Pompei nel bel mezzo di una rivoluzione, l’imperativo sarà quello di rimanere concentrati e fare un’altra partita da grande squadra.
L’ultima domenica di novembre potrebbe, infatti, rappresentare uno snodo cruciale di questa stagione: al Giovanni Vitiello di Scafati si gioca Scafatese-Siracusa, match tra le due capoliste appaiate a quota 26 punti in classifica. Vincere contro il Pompei significherebbe rosicchiare punti ad almeno una delle due compagini e mettere pressione in ottica primo posto.
Mister Trocini dovrà fare a meno di ben sette giocatori, che possono diventare otto se anche Salandria non dovesse farcela. Il reparto più in difficoltà è sicuramente il centrocampo: gli infortuni di Barillà, Dall’Oglio e Porcino e la squalifica di Forciniti hanno sottratto all’allenatore cosentino delle risorse fondamentali.
Ci sono, però, anche dei motivi per sorridere: il primo è il recupero a pieno regime di Giuliodori, under di assoluto valore in grado di ricoprire diversi ruoli con abnegazione e autorevolezza, il secondo è il reintegro di Racine Ba che, dopo le titubanze dei giorni scorsi, è tornato ad allenarsi con la squadra. Il primo dovrebbe giocare all’inizio contro il Pompei, affiancato da Urso e dal rigenerato Laaribi.
In porta, rispetto alla partita di Coppa, torna Martinez, in difesa pronto il quartetto composto da Vesprini, Adejo, Girasole e Malara, mentre in attacco il tridente dovrebbe essere composto da Ragusa, Barranco e uno tra Perri e Provazza.
Come arriva, invece, il Pompei? Il club campano ha deciso di procedere con la risoluzione di diversi contratti, anche pesanti: hanno infatti lasciato la neopromossa giocatori importanti ed esperti come Di Piazza, Rizzo, Sarno e Zanchi. Oltre a loro non fanno più parte della rosa anche Ballirano, Chrysovergis, Darboe, Latorre e Bernardini. Una vera e propria rivoluzione con un intento ben preciso: quello di rilanciare la squadra più con le idee (e ragazzi volenterosi di calarsi nel progetto) e meno con i nomi altisonanti.