Pippo Inzaghi è tornato a Reggio Calabria. Dopo settimane in cui il suo futuro è stato più che in bilico, l’allenatore amaranto è rientrato al Sant’Agata. Accolto dai suoi ragazzi, da quella squadra che lo aveva trascinato dai playoff nonostante tutto e tutti a maggio.

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Tempi e tempistiche

Inzaghi è tornato e ricomincerà ad allenare la Reggina. Per quanto non si sa: il Tar il 2 agosto scriverà un nuovo capitolo della battaglia legale per l’ammissione in Serie B. Poi ci sarà solo il Consiglio di Stato, il 29 agosto, in caso di un’eventuale bocciatura. Va detto, comunque, che se il Tar dicesse ancora no sarebbe complicato tenere a bada Inzaghi e la sua squadra, già giustamente esasperati da un’attesa e una situazione grottesca. I tesserati vogliono sapere per tempo se saranno costretti a trovarsi una nuova società e, giustamente, attendere fine agosto complicherebbe qualsivoglia trattativa.

La situazione concordato

Oggi, nel frattempo, è anche andata in scena dell’udienza in trattazione scritta dinanzi alla Corte d’Appello relativa al concordato della Reggina. La novità è che il Brescia ha ritirato il proprio ricorso sulla sospensiva dell’approvazione del piano. Cosa vuol dire? Sostanzialmente che gli amaranto hanno un avversario, seppur marginale rispetto a quelle che possono essere invece Agenzia delle Entrate e Inps, in meno. Tutto si chiuderà a settembre, quando però la Reggina sarà bella che ammessa o meno al campionato di B.

Attenzione, poi, a un aspetto: la Reggina entro inizio agosto deve pagare un milione di euro, relativo stipendi di giugno. Senza tale onere effettuato, l’udienza al Tar sarebbe quasi ridicola e il ricorso passabile quasi di una nuova infondatezza. Saladini, ancora proprietario del club viste le bizze con la Guild Capital (che qualcuno dava per insediata a partire dal 20), stia attento a non dimenticarsene.