Silenzio e lavoro. La Reggina prepara le carte per il ricorso contro l'esclusione della Serie B, da depositare entro il prossimo 5 luglio. Dopo il doppio comunicato di venerdì sera e sabato pomeriggio, il club è tornato blindato a livello mediatico e, salvo clamorose svolte, sarà così fino alla discussione del reclamo, prevista il 6 luglio. La decisione verrà presa il giorno dopo, il 7, quando si terrà il Consiglio Federale. A quel punto si definiranno gli organici di Serie B e C, almeno nelle idee della Figc. Già, perché le società bocciate nuovamente saranno poi libere di continuare la propria battaglia legale.

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L'udienza successiva, infatti, si terrebbe al Coni, all'inizio della terza decade di luglio. Gravina ha già affermato di aver già pronte tutte le date, con un crono-programma che le istituzioni calcistiche sperano non vada a intaccare la road map definita. Ma c'è già un primo campanello d'allarme (anche perché i club sono due) e riguarda la cerimonia di presentazione dei calendari di Serie B. La Lega cadetta aveva scelto di svelare il percorso del campionato 2023/24 a Como il prossimo 11 luglio. Una data di mezzo, però, fra il secondo round alla Covisoc e la pronuncia del Collegio di Garanzia.

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Si ragiona sullo slittamento

Pertanto, è allo studio l'ipotesi che la Lega B possa far scivolare il tutto almeno di dieci giorni, per far pronunciare il Coni. Certo, anche dopo ci sarebbero degli step - dal Tar al Consiglio di Stato - ma presentare il calendario ad agosto sarebbe veramente troppo in ritardo rispetto a quanto potrebbe accadere spostando l'evento fra il 23 e il 24 luglio.

Cessione: parla Francesco Agnello

Nel frattempo, sulla Gazzetta dello Sport di oggi va in scena un'intervista a Francesco Agnello, che ha pubblicamente rivelato l'interesse per il club. «Sono stato interpellato da Saladini - ha sottolineato, fra le altre cose, l'imprenditore - Io spero tanto che si possa mantenere la serie B, Reggio è certamente una piazza appetibile in qualsiasi categoria».

Basterebbe una semplice ricerca di google per inquadrare il profilo del nativo di Torre Annunziata, già in passato protagonista di trattative per l'acquisto di Trapani, Casertana e Salernitana, concluse sempre con tanto (troppo) fumo e niente arrosto. Che sia la volta buona? Non ci sbilanciamo ma di certo c'è una cosa che va evitata: lo sciacallaggio di una società, la Reggina, che non è una semplice azienda ma un pezzo di cuore per Reggio Calabria.

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Mettersi in bocca il nome degli amaranto per ottenere un briciolo di vile visibilità - così come è già successo anche recentemente alla Viola con Noel Damien Foti - sarebbe un peccato che nessuno deve permettersi di compiere.