Il numero uno della società amaranto: «A giugno tireremo una linea, la gestione del club cambierà. Ho investito 22 milioni di euro. Non ci sono mai state offerte»
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Luca Gallo a 360°. Il Presidente della Reggina è intervenuto in conferenza stampa, in risposta alla richiesta di chiarimenti pervenuta anche dalla tifoseria, per raccontare dello stato di salute del club. Gallo ha aperto la conferenza ringraziando chiunque si sia preoccupato del suo stato di salute, passando poi al racconto delle dinamiche della società di via delle Industrie: «In questi tre anni, osservando e cercando di capire la città, ho visto che c’è una grossa enorme parte sana, con persone con le quali si può discutere. C’è, poi, una piccola parte che recepisce in maniera negativa tutto quello che gli si dice. Adesso mi voglio rivolgere alla parte sana. La Reggina da bilancio, che è pubblico, ha un debito, che è una cosa risaputa. Io sto qui per gestire questo debito che la maggior parte delle squadre italiane hanno, cosa acclarata».
«Debiti al 75% con erario»
«Francamente non mi è mai successo di vedere che una cosa come questa venga messa in piazza in maniera così aggressiva – prosegue Gallo – questo vale per ogni azienda. Io sinceramente non ho mai conosciuto, almeno nella mia esperienza professionale, una società di qualsiasi tipo, che non abbia una situazione debitoria. I debiti vengono gestiti, il grosso del debito che ha la Reggina 1914 è con l’erario: INPS e IRPEF, derivante dal periodo del coronavirus. Non che adesso il covid sia finito. La comunicazione della FIGC riguardo il pagamento totale in un’unica tranche è di dicembre, quando il campionato era fermo a causa dei tanti casi fra le squadre. Il 75% del debito della Reggina è con l’erario e io sto qua per gestire quel debito. Non vedo che tipo di tragedia possa essere, ci sono tantissimi modi di sanare quel debito, tutti legali e tutti raggiungibili. La città e la tifoseria, la cittadinanza, devono stare tranquilli. Il resto del debito ammonta a due milioni, tre, di euro. Non capisco perchè adesso si mette in dubbio questo genere di cose, quando in tre anni, con 22 milioni spesi, non ci sono stati problemi di questo tipo. I due punti di penalizzazione verranno dati sicuramente, anzi non capisco perchè ancora non sono stati dati ma abbiamo già pronto il riscorso. Ora, la cosa è molto semplice: faremo ricorso per essere riammessi al pagamento, perchè abbiamo molte ragioni, c’è proprio un articolo di legge civile per esserlo. Non capisco perchè la FIGC abbia degli articoli che esulano dalla legge tradizionali. Per me bocceranno il nostro ricorso, su questo non c’è dubbio. Nonostante la solidarietà espressa nei miei confronti. Il debito con l’erario ammonta a circa dieci-undici milioni di euro. Si possono abbattere in due modi: pagando cash oppure rateizzando il debito».
«Mai nessuna offerta»
«Non c’è stato nessuno che si sia presentato da me per dirmi di voler entrare o aiutare questa società – rivela Gallo – Io invito pubblicamente chiunque l’avesse fatto a dirlo pubblicamente. A dire, io sono questo fondo, questa banca, di essersi presentato dalla Reggina con un’offerta. In Serie B ci sono diverse squadre sostenute da fondi esteri che vanno lì e sovvenzionato. È un qualcosa di quasi normale. Chi è l’imprenditore che mette soldi di tasca sua in uno sport in cui pur costruendo una squadra fortissima si può non vincere nulla. Sono stato fra i pochi a investire il proprio patrimonio per un club a 48 ore da un fallimento, in una situazione in cui non c’erano neanche i palloni per giocare. A volte penso a cosa avrei potuto fare con i miei 22 milioni di euro spesi nella Reggina. Da me non è venuto nessuno, li avrei ricevuti volentieri. Ma magari fosse capitato».
«Mai avrei immaginato il covid»
«Ultimamente ci sono delle persone che mi prendono in giro per il mio parlare romano. Si fa riferimento ad una mia primissima frase da Presidente della Reggina (“Se è un problema di soldi, non c’è problema”). Da lì ho investito 22 milioni di euro, poi è arrivato qualcosa che non avrei potuto immaginare neanche in cento vite, il covid. È un dato oggettivo e c’è per tutto, chi prima, chi dopo. Ci sono modi e modi di gestire una società di calcio. Da giugno si inizierà a gestire la squadra in modo più oculato, ci saranno molte, molte novità. Tireremo una linea, anzi un solco».
«Insegnamenti»
«Il campionato di Serie B mi ha insegnato tante cose, dico l’educazione. Ho avuto la presunzione di poter vincere in cadetteria come è successo in C. Non è così, è un campionato molto difficile, ci vuole ben altro. Non mi sento migliore di nessuno. In passato ho detto delle frasi, ma ultimamente sono state strumentalizzate. Giraudo è stata una buona operazione di patrimonializzazione, la seconda dopo Rivas.».
«Mai fortunato con i Dg»
«I tanti Direttori Generali? Io sto a Roma e lavoro dal lunedì al sabato. Tutti i santi giorni. La mia necessità più impellente è stata subito di mettere una persona di capacità, perchè non mi intendevo di calcio, e di fiducia. Non ho sempre trovato una figura che fosse una crasi fra le due cose. Non sono mai stato così fortunato da trovare una persona così. Sono successe delle cose che non ho potuto fare diversamente. Tempestivi si è dimesso, ho ancora un rapporto di rispetto, però avevamo due caratteri non compatibili. Erano nate incomprensioni. Poi c’è stato Mangiarano, con Inter e Milan nel curriculum. Ci sono state delle problematiche anche con lui. Io sto a Roma, a me arrivano dei feedback, devo ascoltare quello che mi dicono. Voi sapete tutti quello che è accaduto con Iiriti, a quel punto che dovevo fare io? Ho cercato di ricucire ma venerdì mi è arrivata una Pec con le sue dimissioni. Il curriculum del prossimo Dg blindato, sperando in Dio che vada bene. Tempestivi è stato un signore, ha dato le dimissioni, tutti gli altri stanno ancora lì…».
«Cambieremo tanto»
«734 mila euro sono stati spesi per gli incentivi all’esodo dei calciatori che sono andati via. Tante volte nel mondo del calcio succedono alcune cose per mancanza di comunicazione o per mancanza di comunicazione esatta. Le decisioni prese per la Reggina sono tutte prese da me. Io lavoro tutto il giorno e delle volte passano due o tre giorni senza che io riesca a dialogare con delle persone e che queste persone, magari incautamente, arrivino a dire cose diverse da quelle che dico io. Queste sono cose che andranno regolate. Ci sono problemi diversi di gestione che devono cambiare, lo faremo a giugno».
Il valore della Reggina
«Che valore ha la Reggina? 200, 300 milioni di euro. Che valore si può dare ad un figlio? (Gallo ride, ndr). Sinceramente non ci ho mai pensato. Non lascerò le cose a metà, costi quel che costi per me. Se dovessi farlo, se dovesse succedere sarebbe la più grossa delusione della. Mia vita. Sarebbe l’ultima cosa che penserei prima di morire. Io ho un obiettivo, che voglio raggiungere. In una vita ci sono momenti belli e brutti, io sto qui per prendermi entrambi. Stavo qua a prendermi gli applausi, sto qua ora che c’è diffidenza e ironia. Se qualcuno pensa che io mollo non ha capito nulla».
L'appello in vista del derby
«C’è Reggina-Cosenza, spero di vedere più tifosi possibili allo stadio per passare una bella giornata, un bell’evento, una bella giornata di sport. Ognuno nella propria vita sa, sarei contento di vedere un Granillo pieno, una bella cornice».