Anche la giustizia ordinaria mette fuori gli amaranto dalla cadetteria. Un vero dramma sportivo in riva allo Stretto, in attesa delle motivazioni che poi permetterebbero di appellarsi al Consiglio di Stato (ASCOLTA L'AUDIO)
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Niente da fare, a Reggio Calabria è dramma sportivo e, aggiungiamo, sociale. La Reggina è stata bocciata, ancora una volta, sull'iscrizione al prossimo campionato di Serie B. Gli amaranto hanno ricevuto un no, stavolta dalla giustizia ordinaria, da quel Tribunale amministrativo regionale in cui tanto si confidava. Una sentenza arrivata dopo quasi 24 ore dall’inizio della trattazione, scattata intorno alle 15 del 2 agosto.
Il Tar ha respinto il reclamo della società di via delle Industrie, mai così vicina al baratro come oggi. Ma come si è arrivati a questo rigetto?
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Dibattimento
Il dibattimento fra i legali della Reggina e quelli di Figc, Coni e Brescia Calcio è durato circa tre ore e mezzo. Gli avvocati amaranto, Cintoli e Lubrano, hanno sostenuto le tesi del club dello Stretto, tornando a evidenziare come la società di Felice Saladini, presente a Roma, avesse operato nella correttezza e nel rispetto delle leggi. Di contro, invece, Federazione e Brescia Calcio puntavano il dito sia sulla perentorietà violata dalla Reggina, sia sulla vicinanza, smentita dal Presidente della sezione, del caso amaranto con quello del Chievo, fallito due stagioni fa.
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Ma è soprattutto sul mancata definizione della vicenda omologa, ancora subiudice dopo i ricorsi di Inps e Agenzia delle Entrate, che la FIGC ha basato la sua partita, con l’avvocato Viglione che ha rimarcato: "Anche se la Reggina avesse pagato entro il 20, non sarebbe comunque stata ammessa".
L’ottimismo, al termine dell’udienza era abbastanza diffuso, corroborato da un dibattimento che aveva visto i legali della Reggina riuscire a fronteggiare con ottime argomentazioni i dirimpettai di Figc, Coni e Brescia Calcio, con le società di B e la Lega che, ricordiamo, si erano schierate contro gli amaranto.
Attesa
Da ieri sera, poi, si è piombati in un’attesa con pochi precedenti. Sin da subito è emerso che il verdetto sarebbe arrivato non più il 2 ma nella mattinata del 3 agosto. Anche stamattina, tuttavia, il responso non è stato immediato e si è atteso fino alle 14:23, orario di pubblicazione del dispositivo che bocciava la Reggina.
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In mezzo tante riflessioni: sulla legittimità delle azioni compiute dalla società di Felice Saladini e, magari, su quanto avrebbe potuto pesare un accoglimento del ricorso amaranto sulla testa di Gravina, della Figc, del Coni. Tutto il tempo che ci è voluto per arrivare al verdetto, ore e ore, non hanno certamente giocato a favore della Reggina.
A proposito di tempi: dovrebbero servire 10 giorni per le motivazioni che poi permetterebbero di presentare ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Le parti in causa, tuttavia, concordano nella richiesta di un anticipo delle tempistiche, che potrebbero accorciarsi dal 29 agosto al 14.
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Dispositivo
Questo, infine, il testo del dispositivo:
«Visti il ricorso ed i relativi allegati; Visti il ricorso incidentale e gli atti di intervento ad opponendum indicati in epigrafe; Visti gli atti di costituzione in giudizio del Brescia Calcio s.p.a., della Federazione Italiana Giuoco Calcio, dell’A.C. Perugia Calcio s.r.l., del CONI - Comitato Olimpico Nazionale Italiano e della Lega Nazionale Serie B; Visti tutti gli atti della causa; Visto l’art. 5 – quaterdecies del D.L. 31 ottobre, conv. dalla L. 30 dicembre 2022; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 2 agosto 2023 il dott. Raffaello Scarpato e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; PER LE RAGIONI CHE SARANNO ESPOSTE IN MOTIVAZIONE: Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge; dichiara improcedibile il ricorso incidentale».