È finita 1-1 la sfida del Ciro Vigorito fra Benevento e Reggina. Un punto a testa per amaranto e giallorossi, con la classifica che resta buona per la formazione dello Stretto. Come di consueto, a fine gara si è presentato in sala stampa Pippo Inzaghi, allenatore amaranto, per commentare l'andamento della partita.

«Nel secondo tempo si poteva fare meglio, ma non ricordo interventi di Colombi, serviva gestire meglio qualche ripartenza - ha rimarcato Inzaghi -. Sono felice di questa squadra, aumentiamo il vantaggio sul Palermo, a inizio stagione avremmo firmato con il sangue essere a questo punto in classifica. Il Benevento, al di là dei problemi, ha messo dentro elementi come Ciano e Farias, gli auguro di salvarsi. Abbiamo cercato di mettere forze fresche, perché queste gare rischi di pareggiarle se le tieni aperte. Pensiamo già alla gara contro il Brescia, pretendo sempre tanto dai miei calciatori».

Lo sfogo di Inzaghi

È, però, nella seconda parte della conferenza che Inzaghi si è lasciato andare a un vero e proprio sfogo. «In Italia ci sono 60 milioni di allenatori e quando si perde l’allenatore è sempre il primo colpevole – ha affermato Inzaghi – per certe decisioni serve avere maggiore lucidità. A volte mi chiedo se vale la pena fare questo lavoro in questo ambiente. Sento che a volte c’è poco rispetto per il lavoro dell’allenatore, a fine campionato rifletterò».

Parole destinate a far riflettere e discutere: manca un vero e proprio destinatario ed è proprio questo a scuotere un ambiente in cui sembrava esser tornato il sereno dopo le vittorie contro Perugia e Venezia. Evidentemente, invece, qualche scoria era rimasta e Pippo Inzaghi ha scelto di togliersi così qualche sassolino.