L'evento, aperto alla stampa e alla cittadinanza, ha dato ufficialmente il via al nuovo capitolo sportivo della società rossoblù. Ecco come è andata
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Inizia ufficialmente il nuovo corso della Vibonese 2024/25. Si è tenuta infatti venerdì pomeriggio, all'interno dell'aula Consiliare del comune di Vibo, la conferenza stampa di presentazione del club rossoblù alla presenza del sindaco Enzo Romeo e dell'Assessore allo Sport, Stefano Soriano. L'evento, aperto alla stampa e alla cittadinanza, ha dato ufficialmente il via al nuovo capitolo sportivo della Vibonese che, per l'occasione, ha presentato le nuove figure dirigenziali e l'intero gruppo squadra che affronteranno il prossimo campionato di Serie D (Girone I).
I saluti del sindaco Romeo
Inizia ufficialmente la stagione della Vibonese, potremmo dire, dal momento che la squadra si è presentata nella conferenza stampa inaugurale, tenutasi nell'aula Consiliare del Comune di Vibo. Conferenza che si è aperta con i saluti e l'augurio del padrone di casa, ovvero del sindaco Enzo Romeo: "Ringrazio Caffo per avermi dato il piacere di avere come ospite la squadra in questa aula che rappresenta la città di Vibo e, soprattutto, rappresenta il futuro diplomatico della città. Spero in un futuro calcistico splendido per la Vibonese e sono convinto che Pippo Caffo, insieme a tutta la sua famiglia, continuerà a dare un sostegno forte a questo club. Sono sempre stato un tifoso di questo club e, ai miei tempi, non esisteva uno stadio ma solo un campo di patate e con una tribuna fatta di assi. Nel tempo poi è diventato uno stadio rappresentativo. Come amministrazione daremo ampio spazio allo sport e ci impegneremo per riaprire la piscina comunale, inoltre cercheremo di creare una piccola Cittadella dello Sport. Speriamo si possa realizzare". Un appello poi ai tifosi: "Al momento non c'è un buon rapporto con la tifoseria ma dobbiamo metterci tutti di impegno, a partire da me e dal presidente Caffo, per ricreare entusiasmo". Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore allo sport Stefano Soriano: "Spero che la Vibonese riesca a creare entusiasmo nei giovani e, soprattutto, nella tifoseria perché c'è tanta voglia di ripartire".
Un ventennio targato Caffo
È il turno poi del presidente Caffo: "Questo per me è il ventesimo anno. Sono entrato per dare una mano e poi, come si suol dire, ho dato il braccio. Alla fine di questo campionato eravamo sul punto di mollare ma, grazie al supporto di tutti, ce l'abbiamo fatta e siamo riusciti a ripartire alla grande. A breve la squadra inizierà ufficialmente la stagione andando in ritiro in Sila". Insomma, il patron rossoblù è diventato un'emblema di questi colori, e questo lo rimarca il segretario Mancini: "Caffo ha segnato effettivamente la storia di questo club, poiché lui non pubblicizza mai quello che fa e che ha fatto per la Vibonese, portandola fino alla Serie C nazionale".
Pronti a partire Facciolo e Meli
Un anno zero dunque e con Meli e Facciolo chiamati a gestirlo. Un compito arduo ma non impossibile, e lo stesso direttore sportivo ne è consapevole: "La Serie D è molto dispendiosa dal momento che ci sono poche entrate e molte uscite. Quest'anno non sarà facile per noi fare il campionato importante che si è fatto lo scorso anno in una stagione in cui fino a febbraio ha portato i tifosi a sognare. Cercheremo inoltre di coinvolgere e far venire i tifosi allo stadio per farli entusiasmare". Una rosa di prospettiva, come spiega Meli: "Abbiamo costruito una squadra che ha dentro un solo Over 30, per il resto è un gruppo giovane e fatto di ragazzi che hanno fame. Nel calcio non si possono fare proclami, ma posso garantire che questa maglia verrà sudata dal momento che prima di prendere ogni singolo giocatore ne abbiamo studiato i dettagli". Questione mercato: "Terranova e Casalongue non rientrano più nei canoni del progetto. Ci manca qualche tassello come una mezzala e cerchiamo un esterno basso, poi dovremmo essere al completo". Le parole poi di Facciolo, uno che a Vibo è di casa dal momento che ne ha fatto la trafila e ne conosce l'ambiente. Adesso torna per guidare il club rossoblù: "Per questa squadra ho fatto il secondo, l'allenatore della Primavera e adesso il tecnico della prima squadra. Per me è un sogno, soprattutto se si considera che sono nato a Pizzo. Ci metterò sicuramente tanto impegno e dedizione perché questa maglia ce l'ho incollata addosso e la passione per questi coloro mi spinge a lavorare h24". Un tecnico che, per indole, ha sempre avuto le idee chiare: "Non sento responsabilità perché questo è uno sport che sicuramente porta dello stress, ma la responsabilità è altra e non fa parte di questo sport".