«A.A.A. Cercasi a Taurianova un posto (al chiuso) che abbia almeno 20 metri di profondità». Non è un avviso come tanti, quello che è stata costretta a pubblicare Enza Petrilli – la campionessa di tiro con l’arco, medaglia d’argento alle paralimpiadi di Tokio – che, tramite la propria pagina face book, scocca la più amara delle provocazioni dopo che a lungo aveva preferito non fare polemiche. Il tema era conosciuto da tempo, la carenza di strutture sportive dove l’atleta in carrozzina può allenarsi, ma a nulla nel paese dove vive sono sembrati valere la notorietà e i meriti che Petrilli ha dimostrato, tanto da diventare dopo il successo testimonial italiana all’expo di Dubai, su indicazione del Comitato paralimpico nazionale.

La campionessa cerca «un posto da affittare – così si legge nel post - per potermi allenare durante i mesi estivi».
Anche dopo i premi si ripete quindi l’anomalia di un sistema locale che, in passato, Petrilli aveva censurato spiegando che «se sono riuscita a vincere lo devo ad un mio amico imprenditore che mi ha messo a disposizione il cortile della sua fabbrica, e il comune di Cinquefrondi che mi ha dato un campo dove allenarmi».

Quando si dice che non basta essere i migliori, visto che dopo la medaglia di Cinquefrondi l’atleta è diventata cittadina onoraria, mentre a Taurianova ha i problemi di sempre. Da qui la decisione di riporre nella faretra la paziente attesa e di scoccare una provocazione che sembra abbia centrato il bersaglio.

«Il sindaco stesso – spiega al telefono Michelangelo Minutoli, marito della campionessa – è intervenuto per trovare una soluzione definitiva. È stata convocata una riunione al Comune con i rappresentanti di tutte le società sportive che utilizzano le palestre delle scuole per decidere orari utili per gli allenamenti, vista la disparità di trattamento registratasi». L’incontro è in programma oggi, esito proficuo di un avviso social che quindi ha avuto l’effetto sperato rispetto all’utilizzo plurimo delle strutture sportive.