Dopo la retrocessione dall’Eccellenza, un approccio difficile quello dello Scalea al campionato di Promozione. Dopo 3 turni la classifica langue, ultimo posto con 0 punti e con 9 reti subite ha la peggior difesa del torneo. Una partenza difficile, forse anche ipotizzabile per la ritardata partenza dopo l’avvento del nuovo presidente Franco Oliva «Un po' ce l'aspettavamo – dice il presidente Oliva - una macchina che ha fatto fatica a partire all'inizio della stagione soprattutto a livello dirigenziale, fino ad agosto tutto era incerto».

Dopo l’assestamento societario, arriva il lavoro tecnico, assemblare cioè la squadra: «Partire ad appena un mese prima del campionato è stato difficile, creare una squadra da zero è stato problematico – ammette il massimo dirigente -, oltremodo creare un gruppo per farla diventare famiglia. Insieme a questo, abbiamo un allenatore (Nicola Mandarano ndr) che sta iniziando adesso, con il suo sistema di gioco, sappiamo che necessariamente ci vuole un po' di tempo».

Un roster che non è ancora completo: «Abbiamo anche avuto problemi con i tesseramenti, soprattutto con gli extracomunitari, che sono giocatori di alta qualità ma che ancora non sono disponibili per le gare».

Tra conferme ed arrivi, un mercato ancora in evoluzione, così come ammette il presidente: «Altri nuovi acquisti completeranno la rosa per aumentare il numero e la qualità nel campionato. La sintesi, però, è che siamo partiti in ritardo, quasi come un motore a diesel».

Una situazione quella dei biancostellati che non desta preoccupazioni nella società, almeno per il momento, per come ammette il presidente: «Abbiamo una visione molto ampia e a lungo termine. Ci preme soprattutto far partire il settore giovanile, ricostruirlo e avere una società abbastanza solida che possa essere sostenibile a lungo termine».

Attraverso il calcio, sfruttare le potenzialità della cittadina tirrenica, un obbiettivo immediatamente dichiarato nella conferenza stampa di presentazione della nuova società: «Stiamo lavorando sull'inclusione delle potenzialità che ha la città, Scalea ne ha tante a livello imprenditoriale e di tifoseria. Si devono creare e crederci le situazioni ambientali giuste per poter coesistere insieme e unire queste forze. Quando questo sarà una realtà la squadra inizierà a salire».

Un obbiettivo posto al centro del progetto partendo dal passato, recente e meno recente. Disconoscere la storia non è l’impronta del presidente Oliva: «Per ora si pensa a lungo termine, non pensiamo che sia una situazione critica. Ci vuole anche l'umiltà per imparare dagli errori, dell’oggi e del passato. Sono convinto che siamo obbligati a prendere le decisioni corrette, alla fine sono le decisioni a costruire un destino, non un destino che deve creare una decisione».

Ma la teoria lascia spazio alla pratica, necessario concentrarsi sulla prossima gara che pone lo Scalea affrontare, in trasferta, il Cassano Sybaris, gara che dovrebbe disputarsi sul sintetico di Trebisacce, quasi uno spareggio per lasciare l’ultimo gradino della graduatoria: «Sulla carta è una partita ad armi pari – conclude, salutandoci, il presidente Franco Oliva -, diciamo che sarà un grande test».

Testa e gambe, dunque, dedicate allo scontro di domenica 6 ottobre al Comunale “Amerise” di Trebisacce, la squadra di Nicola Mandarano tenterà di trasformare i dettami del proprio tecnico.