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Hanno creato più di un’apprensione le affermazioni circolate nei giorni scorsi legate alla realizzazione del nuovo palazzo dello sport, degli eventi e della cultura di Rende. Il presidente della società biancorossa, Fabio Coscarella, per evitare spiacevoli incomprensioni e soprattutto per chiarire una volta per tutte quella che è stata la road map legata all’ammodernamento dell’impianto sportivo, vuole puntualizzare in maniera definitiva alcuni passaggi.
La società ha già adempiuto alle scadenze federali
«Intervengo solo oggi per non dare la possibilità a nessuno di strumentalizzare le mie dichiarazioni. Il Rende Calcio si conferma tra le società più sane e virtuose dell’intera Serie C avendo adempiuto con diversi giorni d’anticipo a tutte le scadenze federali – afferma il numero uno biancorosso – Questo però non sembra essere sufficiente per fornire ulteriore impulso all’Accordo di Programma quadro legato all’ammodernamento dell’impianto sportivo. Ad oggi nessuna firma è stata apposta da parte della Regione Calabria e questo vanifica l’ingente impegno economico personale profuso in questi tre anni per rendere la struttura idonea a disputare un campionato prestigioso come quello di Serie C».
Rischio concreto di scadenza dei termini per adeguare lo stadio
«Gli impegni presi pubblicamente a dicembre - aggiunge Coscarella - non sono stati formalizzati nonostante le ripetute rassicurazioni ricevute. Viene sollecitato dai miei consulenti che, oltrepassando la data del 30 marzo 2018, considerando i tempi tecnici necessari imposti per la trasparenza e la legalità dalla normativa comunitaria e dal Codice degli Appalti per l’avvio delle procedure di gara pubblica e per la sua regolare conclusione e per il conseguente appalto dei lavori di realizzazione dell’opera, non sussisterebbe più la tempistica per consentire al Rende Calcio di dimostrare l’avvenuto rispetto delle prescrizioni della Lega Calcio per l’adeguamento dello stadio Lorenzon, richieste per la Serie C. Io da sportivo non entro nel merito del dibattito che si sta sviluppando attorno alla proposta di realizzazione di Casa Rende come complesso per eventi sportivi, musicali e culturali sull’attuale stadio Lorenzon, perché rispetto la politica ed i suoi luoghi di discussione e di determinazione».
Pronti a fare la nostra parte
«Il Rende Calcio ha dato una piena disponibilità a cooperare con le Istituzioni all’Accordo di Programma, senza interesse o protagonismo alcuno e nel pieno rispetto delle procedure degli appalti pubblici e lascia alla politica i suoi diritti, ma la sollecita perché siano rispettati i tempi tecnici imposti dalle regole della Lega Calcio in ordine al raggiungimento dei requisiti dello stadio per poter disputare campionati professionistici. Questo ci impone di ricordare alla politica che solo un’opera di adeguamento e ristrutturazione dell’attuale stadio può oggi consentire il rispetto della tempistica imposta dalla Figc perché a Rende si possa giocare il prossimo campionato. Io sono certo che entro il 30 marzo ci sarà una giornata storica per la città di Rende, essendo la stessa al centro dei programmi di rilancio della Regione Calabria per come più volte ribadito dal governatore Mario Oliverio e dagli altri Enti istituzionali. Devo comunque, mio malgrado, portare all’attenzione dell’opinione pubblica questa situazione perché il protrarsi dello stallo creatosi mi vedrebbe costretto a valutare, essendo stato l’unico a mantenere gli impegni presi (soprattutto economici), nuovi scenari non escludendo un mio disimpegno».
Amarezza per le contestazioni nel dopo Pagani
«Chiudo - dice ancora il presidente del Rende Coscarella - con un’altra grande amarezza che ho vissuto nel dopo-partita di Pagani. E’ inaccettabile che un gruppetto ben individuato di tifosi abbia potuto pesantemente offendere i miei ragazzi che sono esempio di professionalità, onestà e attaccamento a questi colori. Probabilmente si è perso il contatto con la realtà visto che il Rende Calcio occupa una posizione di classifica che lo colloca davanti a piazze con storia e blasone decisamente più importanti. Probabilmente questi “tifosi” hanno perso il contatto con la realtà».