L’estate del calcio (e non solo) sta lentamente tramontando, lasciando a Reggio Calabria un problema atavico: ricostruire la Reggina, dopo il drammatico addio alla Serie B. In riva allo Stretto si è riproposta la situazione che ha sconvolto il calcio cittadino nel 2015, con due differenze sostanziali: allora la ripartenza fu meno repentina, con l’ufficialità dell’addio al professionismo che non arrivò a fine agosto. In più il salto all’indietro fu di una sola categoria, non due come in quest’occasione.

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Quello che sappiamo

La prima certezza fondamentale è arrivata nella serata dell’1 settembre. La FIGC ha dato l’okay alla richiesta delle Istituzioni per la partecipazione alla Serie D. Il girone, con tutta probabilità sarà quello I, con calabresi, siciliane e alcune campane.

Il torneo sarà a 19 squadre, così che ogni turno qualcuno riposerà: la prima a fermarsi sarà certamente la nuova Reggina, che potrebbe chiamarsi nuovamente Reggio Calabria. La prima partita dovrebbe tenersi il 16 o 17 settembre. Per fare la Serie D serviranno 400mila euro: qualcosina in più rispetto ai 300mila previsti, Gravina ha deciso così.

Quello che non sappiamo

Ciò che ancora manca è sapere chi avrà onore e onere (!) di rappresentare a livello societario la nuova Reggina. Ci sono diverse cordate pronte a partecipare al bando per l’assegnazione indetto dal Comune e firmato da Paolo Brunetti.

Da un lato abbiamo il gruppo che riporterebbe a Reggio Nicola Amoruso, comprendente Mark Iuliano e Lello Saladino. I numeri di questo pool imprenditoriale sono importanti e sarebbe proprio Saladino, solo quasi omonimo del soggetto che ha fatto fallire la Reggina, l’investitore più importante.

Poi c’è la cordata di Massimo Taibi. Il Direttore sportivo ne ha parlato ai nostri microfoni a Milano, lui sarebbe pronto a rimanere in riva allo Stretto. Nessuna novità sui nomi, che restano ancora top secret: occhio a possibili colpi di scena e, perché no, impegni congiunti.

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Da tenere anche in considerazione anche il reggino Eduardo Lamberti Castronuovo, che ha pubblicamente annunciato l’interesse alla partecipazione del bando. E non è da escludere l’approccio di altri soggetti: Reggio Calabria ha fatto 11mila spettatori di media in Serie B, in città c’è uno stadio in buone condizioni e un centro sportivo di primo livello. L’importante sarà scegliere bene, anzi benissimo.