Non è raro per un team moderno usufruire delle prestazioni di professionisti nel settore psicologico, gli andreolesi hanno così una giovane figura in grado di far rendere al massimo i calcettisti
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Nonostante l’ultima sconfitta in campionato, i tifosi del Nausicaa possono essere senza dubbio soddisfatti per quanto fatto sinora. La compagine, da neopromossa in Serie B, ha subito conquistato gli appassionati con un gioco frizzante ed energico, ben orchestrato da coach De Marchi e supportato da un gruppo di calcettisti di primo livello. Per aiutarli a rendere al massimo, la società ha messo a disposizione una professionista come la giovane Marianna Anoia, che ha una laurea triennale e magistrale in Psicologia cognitiva e Neuroscienze, è in seguito ha svolto un master di un anno in Psicologia dello Sport. Competenze importanti da mettere… in campo, non è solo il semplice pallone da valutare, quanto il benessere degli atleti a 360 gradi. Incuriositi dall’evolversi di queste figure, a patto di essere davvero funzionali e non solo uno specchietto per le allodole, abbiamo rivolto alcune domande proprio alla dottoressa, potendo così capire l’effettiva funzionalità del ruolo all’interno di una collettività sportiva.
Quanto conta il fattore mentale nello sport?
Al giorno d’oggi si parla sempre di più della figura dello psicologo all’interno di contesti sportivi. È importante ricordare che il fattore mentale, ha un ruolo fondamentale nella performance sportiva, non si può pensare di allenare solo il fisico, anche la mente gioca la sua parte. La psicologia dello sport sottolinea proprio questo punto: ovvero l’equilibrio tra mente e corpo, è questo che permette di raggiungere risultati di successo. Mi piace ricordare una bellissima frase di Michael Jordan: “È la mente che fa il campione. È la mente che fa vincere il corpo.”
Il benessere psicofisico di un'atleta come può essere alimentato?
Attraverso il mental training, una parte della psicologia dello sport che permette agli atleti di migliorare le prestazioni superando limiti, difficoltà e paure. Motivazione, goal setting, focus, self-talk, gestione delle emozioni e dello stress: queste sono alcune delle tante abilità mentali che possono essere allenate, sviluppate e migliorate per il raggiungimento di risultati importanti.
Come è possibile ottenere il massimo delle prestazioni, considerando gli stimoli e spesso anche i disturbi esterni?
Oggigiorno siamo sottoposti a continui stimoli e fattori di disturbo. È importante allenarsi ad escludere qualsiasi fonte di distrazione, che sia esterna o interna (come ad esempio i pensieri). Un modo per concentrarsi sulla prestazione e raggiungere una peak performance è il focus. Questa è un’abilità mentale che permette di concentrarsi e focalizzare l’attenzione sul compito per un determinato periodo di tempo escludendo tutto ciò che non rientra nel focus.
Come possono le società aiutare i ragazzi in difficoltà?
Durante la carriera sportiva i momenti di difficoltà possono essere tanti. Questo può accadere soprattutto nel settore giovanile. L’adolescenza è un periodo di trasformazione e continui cambiamenti di tipo fisico, psicologico, emotivo e sociale. Qui lo sport e la società giocano un ruolo importante perché il senso di appartenenza che lega l’atleta ad uno sport ha un grande potere. È rilevante il ruolo che svolge la società: può sostenere l’atleta anche affidandosi a dei professionisti qualora ci fosse bisogno.
Quanto è importante il ruolo di un psicologo nelle squadre anche e soprattutto a livello giovanile?
Nel settore giovanile è cruciale la presenza di una figura psicologica sia per l’aspetto educativo sia per la valorizzazione della passione verso lo sport. Le aree di intervento, in questo senso, sono: sport ed emozioni, life skills, imparare ad accettare gli errori e saperli gestire. Fondamentale, nel settore giovanile, dove lo scopo resta quello del divertimento, è anche e soprattutto il lavoro con i genitori che devono imparare a rispettare il loro ruolo di spettatore e supportare i giovani atleti, e mai sostituirsi all’allenatore.