Ancora un lutto alla Dakar. Il motociclista spagnolo Carles Falcon ha smesso di vivere, otto giorni dopo la caduta nella seconda tappa della quarantaseiesima edizione dello storico rally-raid. 

Parigi-Dakar, 78 vittime dal 1979

Dal 1979, quando nacque col nome di Parigi-Dakar, 28 concorrenti sono deceduti in gara. Ventitré correvano in moto. Ma le vittime totali sono 78, compreso l'ideatore Thierry Sabine, il cui elicottero si schiantò contro una duna in Mali, nel 1986. Falcon aveva 45 anni ed era nato a Tarragona. Non ha superato le conseguenze dell'incidente nella frazione tra Al-Henakiyah e Al-Duwadimi, in Arabia Saudita: trauma cranico con edema cerebrale, frattura della vertebra cervicale C2 e arresto cardiorespiratorio.

L'incidente

Troppo gravi i danni al cervello causati dalla mancanza di ossigeno. Il portoghese Alexandre Azinhais è stato il primo ad avvistarlo, al km 448 della prova speciale. Accertato che non aveva polso, ha eseguito manovre di rianimazione per 15 minuti, in attesa dei soccorsi. A dare la notizia della morte è stato il team TwinTrail per il quale Falcon correva e che aveva fondato: «L'equipe medica ha confermato che il danno neurologico causato dall'arresto cardiorespiratorio al momento dell'incidente è irreversibile. Ci ha lasciato». Rianimato sul circuito, il centauro era stato trasportato in elicottero prima ad Al-Duwadimi, quindi nella terapia intensiva dell'ospedale di Riad. Qui sono emersi altri danni causati dall'impatto sulle rocce: cinque costole rotte e fratture al polso sinistro e alla clavicola.

Nonostante l'urgenza, l'intervento per la frattura vertebrale è stato rinviato perché l'edema cerebrale non lo ha consentito. Tre giorni fa i medici di Riad avevano autorizzato il trasferimento di Falcon in Spagna, già in condizioni critiche. «Carlos era una persona sorridente, sempre attiva, che amava con passione tutto ciò che faceva, soprattutto le moto. Ci ha lasciato facendo qualcosa che era il suo sogno, correre la Dakar. Si divertiva, era felice in moto. Dobbiamo ricordarlo per il suo sorriso e per la felicità che ha suscitato in tutti», ha aggiunto il team. 

Era alla seconda partecipazione, dopo essere riuscito a concludere l'edizione del 2022. Di professione informatico, Falcon aveva seguito la passione per le moto ed aveva fondato l'azienda che dava il nome al team, insieme al compagno di squadra Isaac Feliù, che lo accompagnava in questa sua avventura alla Dakar. «Alla sua famiglia, ai suoi cari, l'organizzazione e i concorrenti della Dakar presentano le loro più sincere condoglianze» ha comunicato Amaury Sport Organization.