Il Milan è escluso dalla partecipazione all'Europa League nella stagione 2019/20 per le violazioni al fair play finanziario nei periodi di monitoraggio 2015-18 e 2016/18. E' quanto stabilito nel consent award raggiunto dal club rossonero con la Uefa davanti al Tas il 24 giugno scorso.

A questo punto si aprono le porte della seconda competizione continentale più importante per il Torino, settima classificata nella classifica di Serie A 2018 – 2019. I granata partiranno dai preliminari, la Roma è invece ammessa direttamente alla fase a gironi al posto del Milan. L’altra squadra qualificata è la Lazio.

La vicenda

Questo l’iter della vicenda che ha portato in rossoneri alla decisione di rinunciare all'Europa League in cambio dello slittamento dell'obbligo di pareggio del bilancio.
Come ricostruito da Sky Sport, tutto inizia con la prima sanzione da parte dell'Uefa per le irregolarità del triennio 2014-2017 (quando a capo dei rossoneri c’era ancora YongHong Li): multa da 12 milioni di euro da trattenere dai bonus europei e l’obbligo del pareggio di bilancio entro il 2021. Dunque il cambio di proprietà e l'avvento di Elliot, per un passaggio di consegne che concesse al Milan rinnovata fiducia da parte della Uefa e la possibilità di giocare la scorsa Europa League. La decisione della nuova proprietà è stata allora quella di fare appello davanti al Tas chiedendo, appunto, di rinviare di un anno l’obiettivo del pareggio di bilancio. Due i motivi: il grande disavanzo ancora da colmare, e il fatto che era stato accumulato da un’alta proprietà.