Fabrizio Maglia è tornato in pista con una carica motivazionale altissima. Il nuovo direttore sportivo del Rende ripartirà dalla Serie D, ieri l’ufficialità dell’operazione. C’è da voltare pagina dopo una stagione per larghi tratti negativa, ma che ha fruttato ugualmente la salvezza. All’orizzonte un torneo difficile, dove non mancheranno le sfide con le altre calabresi. Quella maggiormente carica di significati sarà con il neonato Lamezia Terme. La vicenda Dirty Soccer e la battaglia giudiziaria sono alle spalle, oggi il ds biancorosso dopo sei anni ritrova un ufficio e una scrivania. «E di questo - dice - non posso che ringraziare il presidente Fabio Coscarella e il dg Giovanni Ciardullo. Mi hanno dato la possibilità di ritornare nel mio mondo, col quale spero proprio di non aver perso il feeling».

Maglia, quanto è carico?

«Più di quanto qualsiasi mente umana possa pensare. Per anni mi sono sentito defraudato di ciò che amavo fin da piccolo. Il mio livello professionale cresceva di campionato in campionato. Poi è come se avessero rubato un gelato ad un bambino».

Quanto ha inciso Dirty Soccer sull’uomo?

«Tantissimo, con risvolti anche a livello familiare. Quando succede una cosa del genere, se non hai una grande famiglia alle spalle e una grande donna a supporto, si corre il rischio di lasciarsi andare. Non è stato facile, servivano spalle larghe. Certe schifezze non mi sono mai appartenute».

Scherzo del destino: si ritroverà da avversario contro il Lamezia Terme. La nuova squadra della sua città.

«E’ un soggetto nuovo, ma non rappresenta i colori per i quali ho lavorato e per i quali sono sempre stato tifoso. Il presidente Saladini nutre ambizioni importanti ed ha progetti di un certo tipo. Gli auguro le migliori fortune, la struttura per fare le cose in grande c’è già.

Avrebbe mai pensato ad un’unica squadra tra Sambiase e Vigor?
«Se n’è sempre parlato, ma le rispettive identità hanno fatto sì che l’idea abortisse sul nascere. Oggi, con le ristrettezze economiche dettate dalla pandemia che il Paese affronta, questo processo si è accelerato e concluso. Saranno il tempo e i risultati a dire se è stata fatta la scelta giusta. Io, da lametino, mi auguro di sì. Fermo restando che le rispettive storie sportive mai saranno cancellate».

Maglia, che Rende sarà?

«La società ha valorizzato molti giovani al punto da risultare la seconda squadra per minutaggio della LND. Ho visto prospetti interessanti da cui ripartiremo, anche perché hanno acquisito maturità nell’ultimo torneo. Allargando il campo, sarà un Rende che avrà punti di riferimento dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Io porterò entusiasmo e voglia di lavorare. Ne ho davvero tanta e qualche calciatore in passato l’ho lanciato, così come un paio di allenatori…».

Ha affidato la panchina a Cavaliere. Scelta giusta?

«Lo conosco da tempo: era un mio calciatore. Quando me ne hanno parlato Coscarella e Ciardullo, col sottoscritto hanno sfondato una porta aperta».