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CATANZARO - Muoversi sul fronte della prevenzione e dell’intervento immediato in caso di arresto cardiaco è determinante per salvare una vita. Il Comitato Regionale Calabria della Lega Nazionale Dilettanti, stante la frequenza di morti avvenute sui campi sportivi per problemi cardiaci, condivide pienamente l'avvenuta introduzione dell'obbligatorietà del defibrillatore automatizzato esterno con la legge 8 novembre 2012 n. 189, cosiddetta Balduzzi, che ha imposto alle società sportive sia professionistiche che dilettantistiche di dotarsi di tale strumento e di formare il personale addetto. Il presidente del CR Calabria, Saverio Mirarchi, sottolinea l'importanza di garantire una piena e giusta attuazione delle nuove disposizioni normative. “Imponendo il possesso del defibrillatore a tutte le società sportive, nonché alle palestre e agli impianti sportivi, la novella legislativa – afferma Mirarchi - mira esclusivamente a salvaguardare la salute e la vita di coloro che praticano un'attività sportiva. Un obiettivo questo che ci sta molto a cuore. Ritengo che l'obbligatorietà del defibrillatore rappresenti un passo in avanti verso uno sport più sicuro. Rammentiamo che l'arresto cardiaco può colpire chiunque, a prescindere dall'età e dalle condizioni fisiche, in qualsiasi momento e ovunque. Solo in Italia avvengono sessantamila arresti cardiaci all'anno. Pertanto, è anche molto importante intervenire subito e in modo corretto. E' a questo proposito che diventa fondamentale anche la formazione sui gesti salvavita e sull’uso del defibrillatore – aggiunge il presidente CR Calabria, ricordando che la legge Balduzzi impone anche la formazione di personale addetto. Formazione che deve essere rivolta non solo agli allenatori, ma anche ai dirigenti tecnici, sempre a contatto con i ragazzi e presenti in campo. Il defibrillatore solo se bene utilizzato entro i primissimi minuti dall'arresto, e quindi se la scarica elettrica erogata viene accompagnata con le opportune manovre di rianimazione cardiopolmonare, può scongiurare il rischio di morte”. Il CR Calabria, pertanto, si mette a disposizione delle protagoniste del calcio e, avvalendosi di personale qualificato, organizzerà, come l'anno scorso, degli appositi corsi di formazione. Non lascia sole le società calcistiche, ma intende accompagnarle in questo importante percorso di prevenzione e di intervento. E ciò in funzione di uno sport più sicuro. (ab)