«Dopo le elezioni provinciali Aiac e in risposta alle dichiarazioni fuorvianti del presidente Aiac regionale, riteniamo opportuno come gruppo Aiac fare alcune precisazioni utili a comprendere cosa realmente è accaduto in Calabria». Inizia così la nota inviata dal gruppo “Fare per cambiare” anche in vista delle imminenti elezioni regionali, che si terranno tra un mese.

Il tutto «per portare a conoscenza degli allenatori calabresi il momento che sta attraversando l’Assoallenatori nella nostra regione».

Ed allora: «Chi dice che l’Aiac Calabria gode di buona salute sa di dire il falso. Diciamo senza paura di smentita, che l’Aiac Calabria non nutre di buona salute ed è giusto che gli allenatori calabresi lo sappiano. Le ultime elezioni provinciali hanno dimostrato che c’è tanta voglia di cambiare, infatti si è registrata una partecipazione di gran lunga superiore alle elezioni precedenti. Il quadro che ne è venuto fuori dimostra come in quasi tutte le province sia stata premiata la nostra idea di cambiamento sia nella partecipazione della base ma soprattutto nei risultati raggiunti».

L’attuale presidente Raffaele Pilato ha parlato di vittoria e di continuità «senza voler riconoscere l’evidente sua sconfitta elettorale in Calabria». A Cosenza e a Catanzaro «abbiamo ottenuto la metà dei Delegati e dei Consiglieri: a fare la differenza il solo Presidente eletto e per una manciata di voti sia a Cosenza che a Catanzaro».

Invece «a Vibo Valentia i nostri candidati hanno ottenuto la totalità delle preferenze espresse ed a Reggio Calabria un nuovo movimento ha ottenuto la vittoria del proprio candidato e la maggioranza fra i Delegati e nel Consiglio a scapito del presidente uscente, espressione del gruppo a cui fa riferimento il presidente regionale. Solo a Crotone può vantare la vittoria ma contando però su un numero di associati inferiore a Vibo e con un solo Delegato».

Secondo il gruppo “Fare per cambiare” questa è la realtà dei numeri «che certifica la sua sconfitta a livello regionale e che non corrisponde alla vantata continuità e unità del gruppo Aiac regionale».

Quindi si passa all’analisi del voto nazionale: «L’attuale presidente Pilato ha vantato i grandi successi ottenuti dimenticando che gli 8 Delegati professionisti Aiac e i 3 Delegati federali nascono da accordi elettorali di otto e quattro anni fa e non dalla forza dei numeri calabresi; addirittura l’elezione di Mesiti a Consigliere Nazionale avviene per scorrimento o rinuncia, dopo un paio di anni, degli aventi diritto e dopo che il presidente ha boicottato la sua elezione quattro anni prima non facendo partecipare all’Assemblea Nazionale, per una propria strategia personale, nessun professionista calabrese».

Alle votazioni nazionali attuali «ha candidato dei colleghi senza ottenere nessuna elezione, segno anche questo dell’isolamento a cui ha costretto la Calabria rispetto alla politica nazionale».

Ed ancora: «Il nostro movimento al contrario può contare sull’elezione di Vincenzo Bruni, Delegato professionista Figc, e di Rosario Salerno, Delegato professionista Aiac, ottenendo bottino pieno rispetto alle candidature. Non vanti nemmeno l’elezione del collega Sergi, Delegato Figc, che si candida come al solito in autonomia e che raccoglie consensi personali in Calabria e non solo».

Ciò comporta «un quadro tutt’altro che idilliaco e che contrasta in maniera decisa con la soddisfazione di un presidente Aiac regionale – conclude la nota - che non vuole ammettere il fallimento totale della sua gestione e di queste elezioni».