Il 2-1 ai rossoverdi ha rimesso in ritmo la squadra di Inzaghi, che in conferenza stampa si è anche tolto dei sassolini: l’analisi sulla gara di sabato
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2-1 alla Ternana e si riparte. La Reggina torna alla vittoria interna, infrangendo quello che era iniziato ad essere un vero e proprio tabù. Gli amaranto restano in scia del Frosinone e guadagnano tre lunghezze sul Bari quarto. Le tre verità lasciate dai 90 minuti di sabato pomeriggio.
L’importanza di Gori
Non ha segnato, ma quanto è stato importante Gabriele Gori contro la Ternana. L’attaccante in maglia 9 ha fornito l’assist a Fabbian per l’1-1, sfiorando la marcatura personale in un paio di circostanze. Sui social è fra i più bersagliati dalle critiche, ma il lavoro oscuro che fa - fra sponde e movimenti - è troppo sottovalutato. In attesa di Galabinov e di capire che ne sarà di Federico Santander, è meritatamente lui il vice Ménez, come ha dimostrato in occasione dell’assenza del francese.
Nikita Contini
Qualche colpa sullo 0-1 di Pettinari ci sentiamo di attribuirgliela, in collaborazione con un Di Chiara stranamente disattento nell’occasione. Si riscatta subito dopo, però, parando il tiro del raddoppio proprio alla punta delle fere. Ci mette il piedone e tiene in vita la Reggina, un po’ come Martinez ai Mondiali con l’Argentina. Bene con i piedi, un paio di azioni in contropiede sono partite direttamente da lui. Ancora è presto per un giudizio definitivo, le sensazioni sono però positive.
Granillo non d’alta quota
Con una Reggina seconda, francamente, ci saremmo aspettati diecimila spettatori, sia contro la Spal che con la Ternana. Sicuramente l’orario non aiuta, però - anche in virtù delle promozioni messe in atto dalla società - l’obiettivo così grande per cui si sta giocando farebbe auspicare a una partecipazione maggiore. Inzaghi e soci torneranno al Granillo fra tre settimane: con il Pisa servirà tutto il sostegno possibile.
Extra: Geria nel settore giovanile
Plauso alla società. L’ingresso nel club di Giuseppe Geria denota una volontà forte di puntare sul settore giovanile, tallone d’Achille della Reggina post-fallimento. Gli amaranto hanno bisogno di sfornare talenti (e plusvalenze) dal Sant’Agata e l’avvento di una figura di questo spessore, senza dubbio, è un segnale che va in questa direzione. In bocca al lupo.