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REGGIO CALABRIA - Sfortunata, ingenua, poco concreta. La Reggina vista ieri sera contro la Lupa Roma ha dimostrato limiti non certo di ordine tecnico-tattico.
Louzada non basta. La squadra di Cozza, fermata sull’1-1 dai capitolini, ha costruito numerose palle gol, concretizzandone solo una: quella che al 22’ del primo tempo ha visto il brasiliano Louzada sbloccarsi dopo 9 giornate. Una rete realizzata secondo uno schema ormai consolidato: formidabile verticalizzazione di Rizzo e attaccante messo praticamente davanti al portiere.
La dedica. Gol dedicato al portiere Daniel Leone, sottoposto a un delicato intervento chirurgico perfettamente riuscito, le cui condizioni tengono comunque in apprensione l’ambiente amaranto.
La doccia fredda. Dopo il vantaggio la Reggina è sembrata avere la partita in pugno. Ha prodotto tanto ma capitalizzato nulla. Così, al 6’ della ripresa, dai piedi di Perrulli, il migliore in campo, è partito l’assist per il colpo di testa vincente di Raffaello, agevolato da un’amnesia difensiva degli amaranto. Ripresa incerta ed equilibrata, con gli ospiti anche vicini al raddoppio. Ma l’occasione per chiudere la partita, la Reggina l’ha avuta in pieno recupero, a 50 secondi dal termine, con un calcio di rigore propiziato da uno dei pochi spunti di un Insigne in ombra per tutta la serata. Dagli undici metri si è presentato lo stesso bomber che ha calciato sul palo con il portiere spiazzato. Un urlo strozzato in gola e una vittoria sfumata, in un venerdì 17, a pochi centimetri dalla felicità. (gl)