Partita dopo partita, la Vibonese trova la quadra e cresce. Contro la Sicula Leonzio, quindi, terza vittoria consecutiva e rossoblù proiettati in zona play off.
Il 4-3-2-1 (variabile in un 4-3-3) di mister Orlandi – che però conferma il suo approccio camaleontico all'avversario, senza ingessarsi in uno schema standard – è l'assetto che più finora ha convinto, valorizzando il talento di Melillo, Taurino e Bubas e la capacità di colpire in rimessa. Bravo e soprattutto coraggioso mister Orlandi che, dopo aver dato spazio e tempo per carburare, non ottenendo al momento i risultati attesi, ha lasciato Cani ancora una volta in panchina: giocatore importante, dal curriculum pesante, molto costoso, che però, al netto dell'attenuante dettata dalla scarsa condizione, non ha reso e non rientra, appare evidente, negli schemi del tecnico. Più confacente alla necessità di eventuale rincalzo a Bubas, il generoso e dinamico De Carolis, in attesa del rientro tra i ranghi dell'asso Allegretti (e allora sì che ci sarà il problema dell'abbondanza).

 

È una Vibonese, questa, che dimostra di poter giocare una stagione di tutto rispetto, grazie ad un organico ben assortito. Contro la Leonzio, ad esempio, sono venuti meno due pilastri della difesa come Silvestri e Altobello, ma Malberti che li ha rimpiazzati ha dimostrato di meritare una maglia da titolare. Così come ha ben fatto il compagno Macciucca quando è sceso in campo dal primo minuto. Con un Tito insostituibile sulla sinistra, sulla destra tra Finizio (splendido contro la Sicula Leonzio), Franchino e Ciotti si sta più che sereni.
In mezzo al campo l'assortimento c'è ma pensare ad un elemento che dia brio e imprevedibilità nelle verticalizzazioni è un suggerimento che al ds Lo Schiavo e a mister Orlandi ci si sente di dare. Obodo non si discute: assicura esperienza, carisma ed equilibrio nel cuore della manovra. Collodel è in evidente crescita ed è un elemento che farà strada, così come Prezioso, piedi buoni e personalità. Poi c'è Scaccabarozzi, che è il modello del giocatore eclettico e affidabile. Qualcuno ricorderà il miglior Corapi, a Vibo Valentia: ecco, un giocatore con quelle caratteristiche darebbe una spinta ulteriore ad una squadra che potrebbe aspirare realmente ai play off.


Dimenticavamo. Mengoni: quella paratona al novantesimo, contro la Sicula, vale quanto un gol. Anzi, due punti. Come dire: se hai un portiere di questa levatura hai risolto gran parte dei problemi. E poi c'è la tifoseria: magnifica la curva, dalla tribuna un calore più intenso del solito. Anche questo è il sintomo di un entusiasmo che torna a crescere sull'onda dei risultati e delle belle prestazioni. Sognare si può e, in fondo, non fa mai male. Sognare si deve.

 

Silvestro Comito