Nel match d’andata non ci fu partita. Impossibile immaginare il contrario dopo l’estate turbolenta sui tre colli e l’avvio nel segno della continuità in riva al Crati. Un girone dopo Cosenza e Catanzaro si ritrovano di fronte più o meno nella stessa situazione di allora, con qualche certezza in più ma anche tanti, troppi pensieri in più. Innanzitutto la classifica che pesa come un macigno sulle spalle giallorosse e comincia a gravare anche su quelle rossoblu.

L’ultimo posto è una benda che tiene tarpate le ali delle aquile, tuttavia a punti nelle ultime tre gare consecutive. Ultimo periodo che, invece, ha lasciato a digiuno i lupi silani sei volte nelle ultime dieci gare. Non un andamento da buttare, sià chiaro, ma che ha rischiato di far rotolare la testa di Giorgio Roselli.


Esoneri a raffica che hanno caratterizzato, come si ricorderà, la prima parte del campionato dell’Uesse con quattro tecnici a libro paga e tanta confusione in campo. Scompiglio a cui sta provando a mettere ordine Nunzio Zavettieri, tecnico che però ha già messo in bacheca un piccolo record: sotto la sua gestione il Catanzaro non ha ancora perso un derby. Ha pareggiato con la Reggina e vinto con la Vibonese. Stesso prodotto del collega di Cosenza che dalla sua però ha quel 3-0 del “Ceravolo” che ancora brucia come il sale sul una ferita aperta. Zavettieri, allora era uno spettatore. Giovedì l’uomo chiamato a regalare un derby che manca dal 17 marzo del 2015.