Migliore in campo, senza se e senza ma. Alessandro Femia della sezione di Locri ha confermato anche nello spareggio fra l’Amantea e la Gioiese il proprio valore, offrendo una prestazione all’altezza della situazione. Ben assistito, bisogna dirlo, da Angelo Mazza di Reggio Calabria e da Nicolò Mattia Presta di Cosenza, il fischietto locrese ha tenuto in pugno una gara non facile, anche per l’alta posta in palio. Ha dovuto estrarre, non a caso, per ben 13 volte il cartellino giallo, ma si è trattato sempre di falli di gioco. Nonostante tutto, in campo, partita maschia, ma fondamentalmente corretta. A fine gara nessun reclamo concreto verso il direttore di gara.

Stagione di rilievo

Bisogna dire che in questa stagione il livello si è alzato. Si vedono arbitri propensi al dialogo ed a spiegare, mostrandosi, come suggerisce sempre il presidente regionale Franco Longo, autorevoli ma non autoritari. È chiaro che ci sono tanti aspetti sui quali migliorare, ma se i giovani arbitri calabresi vengono lasciati in pace, allora l’intero movimento ne trarrà beneficio. Nel caso di AlessandroFemia è stata felice la scelta del designatore, che ha mandato un bravo arbitro di Eccellenza a dirigere lo spareggio di Promozione.

La finale di Vibo

Ha diretto con pugno fermo. Le poche contestazioni le ha frenate subito, anche perché nei momenti di “contestazione” era vicinissimo all’azione. E quello che era emerso palesemente dal campo, qualora ve ne fosse stato bisogno, ha trovato conferma anche nelle immagini. Sull’arbitraggio di Femia si può dire che è stato all’altezza della situazione. Lo ribadiamo: il migliore in campo.

La stagione di Femia

Per il fischietto locrese, 15 gare dirette in Eccellenza, diverse delle quali sicuramente non facili e con la posta in palio molto alta (per esempio il derby Scalea – Paolana, lo scontro salvezza Boca Nuova Melito – Cotronei Caccuri, la sfida importante per la zona play off e quella play out fra lo stesso Boca Nuova Melito e l’Acri e via dicendo). Ha espulso un solo calciatore in 15 gare. Evidentemente con lui in campo si pensa soprattutto a giocare.

Sempre in Eccellenza ha concesso 5 rigori (tre alle squadre di casa, 2 a quelle in trasferta). Con lui a dirigere, 6 successi per chi giocava fra le mura amiche, altrettanti pareggi e 3 successi delle formazioni viaggianti.

L’orgoglio e l’amarezza

E allora, dopo questa nuova, gran bella prova di Femia, che potrebbe passare alla Can D, grande soddisfazione per il presidente regionale Franco Longo, per il presidente della sezione di Locri, Anselmo Scaramuzzino e per l’intero movimento arbitrale, che era e rimane il più trasparente di tutti. Grande orgoglio per la crescita dei propri fischietti, ma anche un pizzico di amarezza nel rilevare come, in diversi casi, ci sia ancora una forma di prevenzione inutile e dannosa.

Ancora si parla troppo dell’arbitro e si bada poco ai fatti concreti. Dagli spalti, poi, si sente di tutto, con genitori che non si fanno scrupoli nell’offendere giovani arbitri che magari hanno la stessa età dei propri figli.

Pensierino finale

La prova offerta da Femia e dai giovani assistenti in occasione della partita di Vibo, dimostra ancora di più che la classe arbitrale calabrese è valida, validissima. Ma i giovani direttori di gara e gli assistenti vanno comunque aiutati a sbagliare sempre di meno. L’esordio di Cosso e di Vigile in Serie A conferma che qui si lavora bene e c’è una valida base per emergere.