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Associazioni sportive sul piede di guerra. Dopo la chiusura di tutte le strutture sportive della città con decorrenza immediata, a partire da ieri, le diverse realtà lametine annunciano che assumeranno «tempestivamente tutte le decisioni atte a tutelare i diritti nostri e dei cittadini mettendo in pratica ogni necessaria forma di civile protesta, non ultima la richiesta di intervento del Coni e delle Federazioni nazionali già informate su quanto sta accadendo» .
E’ stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno quello caduto ieri. Da tempo le strutture sportive della città non erano agibili, ma queste erano riuscite sempre ad operare in quanto era il Comune ad assumersene la responsabilità. La triade commissariale ha, invece, posto i siggilli, lasciando così centinaia di atleti a casa.
«È evidente che la decisione assunta dagli attuali amministratori, va a ledere i diritti soggettivi e gli interessi legittimi delle associazioni e delle migliaia di cittadini che praticano sport direttamente o indirettamente e che vedranno svanire immediatamente il frutto di anni di sacrifici ed impegni. È evidente – aggiungono le associazioni - che l’imposizione di drastiche decisioni da parte dell’amministrazione legittimerà l’assunzione di pesanti decisioni da parte di tutte associazioni, non ultima la rinuncia ai campionati federali di riferimento , con il conseguente dovuto avvio di tutte le necessarie procedure giudiziarie risarcitorie nei confronti dell’amministrazione comunale».
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«Riteniamo - concludono - che la stessa fermezza che si sta adoperando nei confronti dello Sport debba utilizzarsi anche in ambiti più estesi, chiediamo sin d’ora, denunciando formalmente la stessa carenza di sicurezza, che venga disposta la chiusura delle scuole, degli uffici e di tutte le strutture pubbliche non a norma presenti nella città di Lamezia Terme.Se assunzione di responsabilità deve esserci che sia estesa e puntuale».
Tiziana Bagnato