Una partita incredibile e al cardiopalma quella tra Vigor Lamezia e Castrovillari, valida per la sedicesima giornata del campionato di Eccellenza che coincideva con la prima di ritorno. E chi si aspettava un match a senso unico, con la squadra vigorina che dilaniava un tenero Castrovillari si sbagliava di grosso. Già perché i Lupi del Pollino per poco non facevano lo scherzetto alla squadra di mister Salerno. Un 3-2 che ha tenuto in bilico tutto fino alla fine. Passa in vantaggio proprio la formazione ospite su calcio di rigore trasformato da Habachi ma Condemi prima e Catania, nella ripresa, poi ribaltano tutto. La compagine rossonera però c'è e reagisce pareggiando ancora grazie ad Habachi, il quale si inventa un delizioso pallonetto. A tempo scaduto, però, il Pistolero Fioretti trasforma in oro un cross della disperazione e manda in estasi il D'Ippolito, difendendo la vetta almeno per un'altra settimana.

Le parole di mister Salerno

In conferenza stampa ecco le parole di mister Salerno: «Una partita difficile e che io avevo pronosticato già in settimana, poiché sapevo che sarebbe stata brutta non solo a livello tecnico, ma soprattutto per quel che riguardava le palle sporche, poi il terreno era anche pesante e non era facile fare determinate cose». Una Vigor Lamezia, peraltro, orfana di due tasselli fondamentali come Rodriguez e Curcio: «Abbiamo dovuto improvvisare. Se con Ferrara avevo una mezza certezza, Trentinella invece veniva da un mese e mezzo di infortunio e inoltre sta giocando in un ruolo non suo, cercando di adattarsi. Anche Spanò veniva da un mese di infortunio. I ragazzi comunque hanno fatto quello che potevano e non posso dire di essere dispiaciuto. Certo per l'esperienza che hanno alcune giocate devono essere più fluide e, sul secondo gol del Castrovillari, siamo stati incapaci a leggere l'azione ma anche io ho colpe e devo cercare di entrare in alcuni aspetti». E ancora: «Nonostante la parziale emergenza ci siamo comportati bene. Purtroppo non posso rischiare un giocatore a mezzo servizio, anche perché io voglio un gioco di pressione e dunque si deve correre, perciò se non si è preparati atleticamente si rischia di capitolare».