Il giorno dopo la tempesta della Tonno Callipo Vibo Valentia è quello della consapevolezza, della presa di coscienza di quanto successo. Come quando finisce un grande amore, il risveglio del giorno dopo ha l’effetto di una sberla in pieno volto, una sensazione di hangover difficile da smaltire con qualche aspirina o con un po’ di acqua fresca sul viso. 

La domanda che si fanno tutti, infatti, è quella che ci si fa davanti allo specchio quando si chiude una lunga storia: com’è potuto succedere? È strano infatti pensare che  solo una manciata di ore prima si celebravano i grandi trionfi della stagione e subito dopo si annuncia con un comunicato netto e perentorio che l’anno prossimo la pallavolo di alto livello non sarà più una prerogativa di Vibo Valentia. 

Leggi anche

Da questo punto di vista, lo smarrimento dei tifosi è palpabile nei commenti sia sui social che degli addetti ai lavori. Intendiamoci, la congiuntura economica è complicata per tutti e le difficoltà nel mondo dello sport professionistico sono all’ordine del giorno: basti pensare che la squadra che ha conteso la promozione a Vibo Valentia, ovvero Bergamo, ha già da tempo deciso che non parteciperà al prossimo campionato e ha ceduto i diritti sportivi ad Aversa. Eppure, se da un certo punto di vista si comprendono pienamente le motivazioni, i tempi e quanto successo fino ad ora stridono con la realtà dei fatti: solo mercoledì scorso, ricevuta dal sindaco di Vibo Valentia, la società affermava di essere al lavoro per programmare la prossima stagione

Tonno Callipo Volley, lo smarrimento di atleti e dirigenti

La notizia, a dir la verità, ha lasciato perplessi non solo i tifosi, ma anche i giocatori ed i dirigenti. Secondo alcune fonti interne alla società, quello che è successo è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno: i giocatori non sapevano nulla di quanto stava per succedere, non vi sono stati problemi economici negli ultimi mesi o indizi che potevano aprire ad uno scenario di questo tipo. Anche alcuni dirigenti di primissimo piano della società stavano effettivamente lavorando alla programmazione della prossima stagione, dalla conferma dei contratti agli aspetti meramente logistici, quindi tutto questo arriva come un improvviso temporale estivo. 

Molti giocatori, ad esempio, erano partiti lasciando qui le loro case piene, i loro beni: non di certo l’atteggiamento di chi sa che si sta smobilitando e si deve cercare una nuova collocazione entro il prossimo anno. Alcune testate specializzate parlano addirittura di giocatori e agenti che hanno saputo del ritiro della società con pochissimo preavviso rispetto al comunicato ufficiale e con modalità certamente irrituali: poco spazio ai sentimenti, una telefonata veloce e tante PEC arrivate direttamente nelle poste dei rappresentanti legali

Il passo indietro di Callipo: tutelare le società, senza ripensamenti

Anche i contenuti del comunicato non lasciano spazio a ripensamenti: Tonno Callipo lascia il volley e non si iscriverà “a nessun campionato di A”. Niente Superlega, nessuna A2 o A3 giocata magari al ribasso o con formazioni giovanili: non ci sarà spazio per la Tonno Callipo Volley nei campionati professionistici maschili, perché la priorità deve essere la tutela delle famiglie che lavorano nel gruppo industriale. 

Leggi anche

Il comunicato, netto nei toni e nei modi, non è una richiesta di aiuto: non si chiede sostegno alla politica, alla società civile, ad altri imprenditori affinché possano aiutare il gruppo nel mantenimento della categoria. Nessun passo indietro, e anche le reazioni (che arrivano probabilmente dopo un confronto con lo stesso Pippo Callipo) non vanno nella direzione di sostenere il mantenimento della società sul territorio:  anche lo stesso presidente del Coni Calabria esprime comprensione per la scelta che va nella direzione di “preservare la continuità e il futuro di un'azienda che dà lavoro a tantissimi calabresi”. 

Cosa succede adesso alla Tonno Callipo Volley?

Adesso il quadro è, innegabilmente, a tinte fosche: a meno di clamorosi ripensamenti (che non sono attualmente all’orizzonte, almeno per quanto riguarda l’attuale proprietà) il titolo è destinato a lasciare la Calabria

Gli scenari, infatti, sono due: la mancata iscrizione, che porterebbe alla scomparsa del titolo sportivo e della storia trentennale della pallavolo nella città vibonese, e il cambio di proprietà. Questo sembra in queste ultime ore, anche a livello nazionale, lo scenario più caldo anche se i compratori latitano: se solitamente nei comunicati di reazione, della politica o della società civile, gli appelli sono volti a trovare sostenitori o nuovi acquirenti, stavolta il tono è estremamente dimesso. Tanti messaggi di sostegno, ringraziamenti per quanto fatto in questi anni, ma nessuna apertura ad una nuova società

Resta in piedi, a questo punto, la cessione del titolo ad una realtà diversa: i tempi sono strettissimi ma potrebbero esserci gruppi imprenditoriali interessati ad acquisire una società che ha acquisito il diritto a partecipare alla Superlega (con un roster, ricordiamolo, reduce da una stagione vincente conclusasi con un triplete) e che con pochi innesti potrebbe ben figurare nella massima categoria. 

Qualcuno acquisirà la matricola della gloriosa Tonno Callipo? La storia continuerà, seppur lontana da Vibo Valentia? Certo è che si chiude un ciclo, con tantissimi interrogativi. Solo qualche giorno fa, in pompa magna davanti al sindaco Limardo, si rilanciava l’impegno e ci si diceva già pronti ad affrontare la massima serie. Oggi, invece, ci si ritrova davanti allo specchio come quando finisce un grande amore: ci si guarda negli occhi, e non si trova risposta alla più banale delle domande, perché sia finita. Resta da capire se anche qui, come alla fine di una bellissima storia, basterà il tempo a far capire cosa possa essere successo.