I piani alti sono il frutto di un buon calcio, un grande gruppo e del lavoro di una società seria. La mezzala si porta il pallone a casa dopo la tripletta: «Non ci poniamo limiti, sia così anche il 2025»
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Marco Riconosciuto (Rossanese)
La Rossanese fa le cose per bene. Una vecchia “reclame” calza a pennello sul club, oggi più che mai, dopo una vittoria altisonante ottenuta contro il Rende per 5-0 ed il terzo posto in classifica, a soli tre punti dalla vetta: è il frutto del lavoro compiuto con cognizione di causa. Ovvero l’ottimo lavoro di tutti, di una società seria, che in silenzio, a fari spenti, senza compiere passi più lunghi della gamba – come troppo spesso capita a queste latitudini del pallone nostrano – con esperienza e lungimiranza ha costruito un organico competitivo, e di un giovane tecnico – Luca Aloisi – che ha saputo amalgamare il gruppo dando un’impronta tattica precisa e gestendo perfettamente gli uomini a sua disposizione, quindi quel giusto mix tra calciatori esperti, ma abbondantemente sotto i trent’anni, e gli juniores.
Con grande umiltà i bizantini restano, però, coi piedi ben a piantati a terra, nonostante abbiano qualcosa da recriminare. Come i due pareggi casalinghi che avrebbero potuto fruttare non due ma sei punti e, in ultimo, la trasferta di Palmi, campo sul quale la Rossanese avrebbe potuto vincere otto giorni addietro.
Per non parlare degli ottimi match disputati – all’inizio del girone d’andata – proprio sui campi delle primissime, che dovranno passare tutte dallo “Stefano Rizzo” nella seconda parte di stagione.
Il club rossoblù ha, quindi, di che stare sereno prima e durante le feste natalizie, che serviranno anche per ritemprarsi e tirare il fiato.
Il match
La Rossanese, c’è poco da dire sulla partita in sé, domina dal primo all’ultimo minuto e potrebbe ottenere un bottino ancora più congruo se gli attaccanti Pisani e Bertucci fossero un po’ più cinici sotto porta. Alosi parte con loro in attacco e col bomber Buongiorno in panchina per un leggero acciacco. In mezzo al campo il metronomo Marino, tra i migliori in campo con Riconosciuto e Calabrò, detta tempi e gioco.
Dall’altro lato, la squadra di Spinelli regge solo un quarto d’ora, in cui, proprio nelle battute iniziali riesce ad andare vicinissima al vantaggio.
Passata la “paura”, la Rossanese macina gioco e occasioni. E dopo averne sprecata qualcuna, passa alla mezz’ora con Bertucci, lesto a ribadire in rete dopo un primo palo colpito da Calabrò.
Lo spauracchio iniziale era poter prendere sotto gamba il match, a causa della classifica del Rende – fanalino di cosa – ma a spazzare via i pensieri ci pensa proprio Riconosciuto, autore di una tripletta, allo scadere di tempo: il centrocampista, di testa si porta avanti il pallone – tocco che gli consente di saltare il suo diretto avversario – e una volta a tu per tu col pipelet ospite, disegna un diagonale rasoterra imprendibile. Avete presente il gol di Kakà al Manchester United? Ecco.
Il terzo gol, secondo personale per Riconosciuto, arriva a due giri di lancette dal ritorno in campo: il contropiede della Rossanese è spettacolare e con due tocchi va in rete. Calabrò pesca dalla trequarti Riconosciuto che, non pensandoci due volte, di prima intenzione griffa il 3-0.
A quel punto calano ritmi e intensità. Il Rende prova ad approfittare della partita messa in ghiaccio dalla Rossanese ed un’altra sola opportunità sfiora il gol della bandiera. Alla mezz’ora, però, Riconosciuto chiude il suo personalissimo conto siglando la tripletta con un sinistro dal limite, mentre a chiudere definitivamente i conti col Rende è Misuri. Da ben altri palcoscenici la sua esecuzione di sinistro a giro, dal vertice destro dell’area di rigore per il definitivo 5-0.
Riconosciuto: «Non ci poniamo limiti, andiamo avanti partita dopo partita»
Una nota di merito a parte, in tutto questo, la merita certamente Marco Riconosciuto che si porta anche a casa il pallone. Mezz’ala di 22 anni, di proprietà del club, è il capocannoniere della squadra con otto reti segnate sin qui, anche grazie alla tripletta messa a segno domenica scorsa contro i biancorossi.
A guardarlo giocare viene da chiedersi cosa ci faccia in Eccellenza un calciatore del genere. Marco ha davvero tutto, anche grazie al fisico da corazziere: corsa, e quindi gamba, tecnica, tempi, spirito di sacrificio e fase difensiva.
«Sono felice – dice ai microfoni di LaC News24 – anche perché questa piazza merita prestazioni del genere, spero di poter continuare così fino alla fine. Sì, sono una mezza punta, il mister mi ha reinventato in questo ruolo – il quinto di centrocampo – in cui sto trovando continuità: una posizione nuova per me che potrebbe completarmi. Dove possiamo arrivare? Non ci poniamo limiti, andiamo avanti partita dopo partita dando il massimo e provando a fare il meglio possibile, anche se in tutta onestà abbiamo qualcosa da recriminare per qualche punto perso per strada».
«Al 2025 – conclude Marco Riconosciuto – chiedo un finale di stagione in crescendo. Ai tifosi, a cui chiedo ci continuare a sostenerci come solo loro sanno fare, auguro buone feste».
Riconosciuto, insomma, ha tutto: oltre alle sue doti fisiche e tecniche, a che la “testa a posto”.