È avvenuta l'attesa assemblea pubblica indetta dalla Asd Gioiese 1918 per tentare di risollevare le sorti del club in difficoltà economica. L'incontro ha avuto luogo alle 17 di oggi pomeriggio, nella sala consiliare "Antonino Scopelliti" di Gioia Tauro, subito dopo che la squadra ha terminato regolarmente l'allenamento agli ordini di Mister Viola, in ottica dell'importante trasferta di domenica prossima a Portici. Sono intervenuti i dirigenti Viola (tranne il presidente Cesare Raso che per lavoro si trova a Milano), l'amministrazione comunale al completo e una moltitudine di tifosi.

In un confronto aperto a tutti, si sono toccati temi importanti, con ottimi spunti di riflessione. L'assemblea pubblica è stata voluta per sensibilizzare l'imprenditoria gioiese e l'amministrazione comunale, per ottenere proposte, una mano d'aiuto per la squadra della città. La Gioiese è una società che sta gestendo un patrimonio di tutta la comunità. La dirigenza ha informato l'intenzione di lasciare le porte aperte per chiunque volesse collaborare. Purtroppo nell'ambiente l'entusiasmo è venuto meno per varie vicissitudini. Le complicazioni, a cui trovare una soluzione, sono cominciate già nel corso della passata stagione. Per una Società come la Gioiese, composta da poche passionali persone, i costi di gestione di un club di Serie D sono diventati scogli insormontabili. Se poi aggiungiamo la perenne indisponibilità dello stadio di Gioia Tauro, e il continuo girovagare, a proprie spese, per cercarne uno in cui disputare le gare casalinghe, il quadro diventa ancor più buio.

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Tramite l'assemblea odierna si è chiesto un piccolo sforzo alle attività commerciali presenti sul territorio. La società ha ammesso errori programmatici e gestionali. Il club Viola ha dichiarato a chiare lettere che ciò non vuol dire che la Gioiese sia fallita e non continui il campionato.

Hanno preso parola i vari componenti dell’entourage Gioiese. Ha moderato la riunione il giornalista e dirigente Viola, nonché tifoso di lungo corso, Antonio RomanoGino Ventra, direttore generale, ha evidenziato i vari problemi e la mancanza di fondi relativi alla problematica del campo e il conseguente latitare di sponsor e tifosi. Ha informato che «il main sponsor Francesco Sergi ha abbandonato perché si aspettava di più da Gioia Tauro e si è visto da solo, ma sarà sempre un tifoso viola. La Gioiese, comunque, non è del singolo, ma di Gioia Tauro. Ad MSC abbiamo mandato un'email, già dall'anno scorso, e non si è fatta viva. Ci risulta che ha dato invece contributo alla Saint Michel. È un peccato che ad altri gli abbiano dato qualcosa e a noi no. Così come altri sponsor importanti non ci hanno ascoltato».

Domenico Bagalà, storico dirigente Viola, attualmente alla guida del settore giovanile, nel suo accorato intervento ha affermato che «la Serie D è difficile da mantenere, è un calcio in cui si soffre. Purtroppo a Gioia Tauro c'è chi cerca di distruggere ciò che invece bisogna mantenersi stretto. Chi bacia lo scudetto della Gioiese deve amarla nel bene e nel male. La Gioiese  continuerà, non morirà. Se viene un imprenditore con i soldi è ben accetto, ma non con fideiussioni. Il titolo resterà a Gioia Tauro, come anche la squadra. In città ci sono imprenditori che fatturano milioni di euro e non hanno neanche conseguito l'abbonamento. La Gioiese, comunque, ha la forza per salvare il titolo, ma c'è bisogno di aiutarla per salvare anche la categoria. Non faremo la fine del Lamezia. Andremo fino alla fine».

Antonino Laganà, general manager Gioiese, ha fatto un rendiconto gestionale, dichiarando che «ci sono troppe spese, e senza stadio sono venuti a mancare le previsioni di introiti relativi ad abbonamenti e incassi domenicali. La società ha generato piccoli debiti, ma in fondo è in ordine con i conti. Ci sono 13.000 euro di debito con il Palace hotel, dove abbiamo effettuato il ritiro, poiché ad agosto , partendo da 0, sono arrivati 60 ragazzi da valutare. Poi 7.000 euro di debito con Mizuno, per vestiario della prima squadra e juniores. 3.000 euro di debito con il ristorante Tavernacolo, dove spesso mangiano i ragazzi della prima squadra e 1.700 euro con il ristorante pizzeria Real, il quale, dimostrando amore verso il club, ha offerto spesso il pranzo la domenica. Ci sono 5.000 euro di vitto e alloggio al mese per tutto l'organico; problema che non c'era l'anno scorso, perché i ragazzi erano del luogo. Il budget  per gli stipendi annuali è di 186.000 euro, irrisori per la categoria».

Il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, intervenuto con la Giunta comunale al completo, e i consiglieri, ha espresso il pieno appoggio alla Società e ha dichiarato di essere presente e di avere a cuore le sorti della Gioiese. Ha affermato che «il disamore per la città ha colpito anche la Gioiese. Invece la comunità deve difenderla. Con l'unione si diventerà più grandi. Entro l'anno prossimo la Gioiese potrà ritornare a giocare al "P.Stanganelli".  Per fortuna ci sono le somme in Bilancio. Si andrà ad un affidamento diretto, quindi entro fine dell'anno i lavori verranno completati. Lo stadio potrà accogliere 4.500 spettatori. Sul punto di vista pratico mi impegno con la Gioiese, richiedendo l'IBAN della Società, a scrivere a tutti gli imprenditori e commercianti della città, illustrando la situazione, e invitandoli tramite lettera a partecipare con un contributo per la sopravvivenza della squadra».

Mino Cutrì, capo degli Ultras 01" ha preso la parola e ha espresso la sua volontà di salvare la squadra che rappresenta la città. Ha invocato l'intervento del sindaco per chiedere alle aziende di contribuire, non solo per la Gioiese, ma anche per tutti gli altri sport.

Si è registrato l'intervento significativo anche di Mister Nocera, trainer Viola nelle due trionfanti stagioni. Il tecnico si è presentato in qualità di tifoso Viola e, nonostante abbia fatto presente che gli è stato tolto il sogno di allenare la Gioiese in Serie D, ha comunicato di esser in aula per aiutare il club e non per alimentare polemiche. Ha affermato che «la Gioiese non aveva debiti fino alla vittoria del campionato di Promozione. E non li avrebbe avuti oggi se le situazioni fossero state diverse e avrebbe avuto una squadra del territorio. Se ci fosse stato il dialogo, si sarebbero ottenute molte cose. È necessaria chiarezza e riaprire la campagna abbonamenti».

Sono intervenuti anche i consiglieri Angelo Guerrisi ed Enzo Filippone, sempre presenti per dare una mano nelle difficoltà. Dal pubblico poi sono state poste delle domande. Si è chiesto perché siano stati presi molti ragazzi di fuori città e non si sia puntato sui gioiesi, che in passato hanno portato tanti successi ed entusiasmo nell’ambiente. Ci si è domandato perché MSC non finanzi la squadra. Si è considerato che questa riunione andava fatta l'indomani della vittoria del campionato scorso e oggi non si sarebbe arrivati a questo punto.