Chi si fa trasportare dal recente entusiasmo del 2-0 al Bari e chi ricorda ancora lo stesso risultato sempre al Ceravolo del derby d'andata. I tifosi del Catanzaro che si preparano alla partita di Cosenza hanno tutti in comune il medesimo ottimismo derivante da un campionato e mezzo di alta classifica, nel passato torneo di C stravinto a suon di record ed in quello attuale in cui la matricola terribile giallorossa ha definito con larghissimo anticipo la pratica salvezza.

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Nella sede storica del Catanzaro Club anche se di mattina sono in parecchi a frequentare i locali del sodalizio dove sono passati gli ultimi 50 anni pieni di storia del calcio locale. Sotterrati i lunghi tempi grami della serie C ora si torna a respirare l'aria salubre dei primi posti in B: la pattuglia di mister Vivarini e di capitan Iemmello fa sognare e domenica si va a sfidare al San Vito-Marulla l'antagonista regionale per antonomasia. Ad accoglierci, oltre al presidente Franco Rotella, Pino Cesareo, Antonio Campana, Luigi Capri, Franco Rocca, Angelo De Luca, Antonio Cuteri, Nuccio Orpello. «In realtà è una partita da 3 punti come un'altra perché non viviamo il campionato per questo incontro - afferma un socio - Come ha detto al vostro Network LaC il presidente Noto andiamo a Cosenza per vincere perché questa squadra può vincere contro chiunque - fa un altro - e stavolta abbiamo il pronostico dalla nostra parte».

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«Ma i derby si giocano non si pronosticano - si contrappone Nuccio Orpello, direttore sportivo professionista - ma è vero che il Catanzaro ha dalla sua la forza della tradizione e della classifica. Due aneddoti: ricordo un San Vito così pieno l'anno che vincemmo 1-3 con doppietta di o'rey Palanca e che l'ultima volta che quest'arbitro ha incontrato il Catanzaro fu ad Aprilia in C2 sulla cui panchina c'era un certo Vivarini. Gli dissi: "Mister mi piacerebbe vederla qui" e lui mi rispose, "chissà forse un giorno..."».  

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Il presidente Rotella evidenzia l'ottimo momento delle Aquile: «Abbiamo una grande società, un grande mister ed una bellissima squadra trainata da un catanzarese doc come Pietro, mi auguro che sia lui a mettere un sigillo, anche due, a questa partita». Tutti, specialmente chi ha qualche ruga in più sul viso e capello bianco in testa, auspicano che «sia una giornata di sport oltre che di sana rivalità, che gli sfottò rimangano verbali e che le due tifoserie, entrambe, diano dimostrazione di civiltà a livello nazionale». Che lo show del derby abbia inizio.